Tag Archives: patchwork
Treviso 2023
.
Mercoledì, primo Novembre, l’unico giorno della settimana che prometteva di non piovere, così ci siamo fidati delle previsioni meteo e abbiamo preso il treno per Treviso. Abbiamo avuto fortuna per ben tre volte, la prima perché effettivamente Giove Pluvio non s’è fatto vedere per tutta la giornata, la seconda perché con Trenitaglia sai quando parti ma non sai quando arrivi, la terza perché la mostra è tornata nella prestigiosa sede di Ca’ de Noal, e finalmente le opere si potevano ammirare con i giusti spazi.
Direi allora che sia il caso di dare un’occhiata a qualcuna delle opere esposte, almeno a quelle che mi hanno particolarmente colpito. Continua a leggere
PPM 2023
Peggio di un treno della Renfe, stavolta abbiamo veramente accumulato un ritardo imperdonabile, e proprio per un articolo che ci tenevo a pubblicare in tempi brevi.
Capita che le divinità dell’informatica non si mostrino benevole, e infatti, come ho riportato nel post precedente, un grave problema alla scheda madre del computer ci aveva lasciati a terra. Purtroppo il ricambio non si trovava, e dopo alcuni tentativi falliti di ripararla ci siamo decisi a eseguire un revamping della macchina, un aggiornamento dell’hardware in buona sostanza, sostituendo scheda, processore e memorie. Certo, avremmo fatto prima comprando un nuovo PC, però la nostra indole ci spinge sempre verso il recupero, e anche questo computer è una sorta di patchwork elettronico, senza dimenticare il vantaggio di aver speso meno di un terzo di quanto avremmo dovuto lasciare alla cassa di un negozio di informatica.
Bene, passiamo alla narrazione del nostra spedizione in Moravia.
Anzi no, ci fermiamo prima a Vienna. Continua a leggere
Val d’Argent 2022
E anche stavolta ce l’abbiamo fatta!
A fare… cosa?
A non beccarci il Covid, e che altro. Siamo stati in Francia e in Svizzera, paesi nei quali le mascherine non sono obbligatorie, e quindi il loro utilizzo è scarsissimo e assolutamente discrezionale. Per non parlare della Turchia, in particolare di Istanbul, dove alla famosa signora “Non ce n’è Coviddi” dovrebbero conferire la cittadinanza onoraria.
Del nostro viaggio organizzato nel sultanato di Erdoğan, delle sue luci e ombre magari ne scriveremo in futuro giacché questo post è dedicato alla mostra spedizione in Alsazia, curata, come sempre, dalla mia guida turistica personale.
Tanto per partire in scioltezza voglio mettere subito un punto fermo, ovvero che questo viaggio è stato l’ultimo chiodo piantato sulla bara dei miei spostamenti in treno per i quali è prevista una coincidenza a Milano. NO MORE.
Per non far concorrenza alla sua Frecciarossa per Parigi, Trenitaglia ha deciso bene di far morire Thello, il treno notturno sulla tratta Venezia Santa Lucia – Paris Gare de Lyon. Troppo comodo per noi scendere al mattino a Dijon e da lì salire su un TGV per Strasburgo, veramente troppo comodo. Così siamo stati costretti a prendere una freccia per Milano Porta Garibaldi, freccia per modo di dire visto che è arrivata in ritardo, e poi scapicollarci per capire da dove sarebbe partito di lì a poco il treno per Basel. Infatti la stazione è carentissima di informazioni sulle piattaforme, situazione resa ancor più complicata dal fatto che per spostarsi dai binari passanti a quelli di testa bisogna impegnarsi in un percorso labirintico e mal segnalato. Tanto per non smentirsi, al ritorno il binario del treno per Venezia è stato precisato solamente qualche minuto prima della partenza. Già noi con due piccoli trolley abbiamo faticato affrettandoci su e giù per corridoi e scale fino al binario, perciò mi chiedo se quegli scaldapanche assunti per concorso si rendono conto di quanto possa essere complicato spostarsi lì con un bagaglio solo leggermente più ingombrante e magari con qualche difficoltà motoria.
Quando mi capiterà di tornare in Alsazia partirò dall’Austria, da Villach via Mannheim o col bellissimo nightjet Wien – Strasbourg, oppure ancora, extrema ratio, con Flixbus da Venezia (aereo anche no, grazie), e lo stesso anatema vale anche per tutti gli altri viaggi che avrò la fortuna di compiere in Europa.
Bene, ora che mi son tolta questo puntuto sassolino dalla scarpa posso passare a cose più piacevoli, ovvero il Carrefour Européen du Patchwork 2022.
One More Time
Via, via, via!
Vienna, Praga, Brno, tre esperienze, tre sensazioni, tre caratteri, e tre per tre fa nove, nove giorni durante i quali abbiamo scarpinato, guardato, scoperto, incontrato, viaggiato, mangiato e, ça va sans dire, bevuto, nove giorni alla ricerca di ricordi e speranze, nove giorni che hanno infranto quella gabbia di tristezza che mi imprigionava da un paio d’anni.
La Rossana che era partita all’alba di un grigio martedì, è ritornata dopo una settimana e mezza con un considerevole bagaglio di ricordi ma più leggera nello spirito.
A questo punto viene buona una delle gianografie scritte dal mio sherpa / agenzia turistica / pusher / fotografo / ecc., e si intitola “ADDIO”.
Il viaggiatore non conosce ritorno. A partire è uno, a tornare è un’altra persona. Qualora tornasse quello stesso uno è come se non fosse mai partito. Continua a leggere
Good News
Eppur si muove, qualcosa si muove, si muove verso la Moravia.
Per dodici anni non ho mancato all’appuntamento con Praga, per la mostra patchwork ovviamente, e per tutto quello che c’è da visitare in Boemia. Poi nel 2020 è arrivata a sconvolgerci la vita la peste di Wuhan, e così per due anni ho dovuto rinunciare a quella breve fuga in un mondo antico e rinnovato, lontano e vicinissimo, straniero e familiare. E m’è andata ancora bene visto che sono ancora qui per scrivere questo post…
Oggi ho scoperto che il Prague Patchwork Meeting ritorna, ma non solo, lo fa finalmente in una sede degna di una grande mostra internazionale: il BVV, Veletrhy Brno.
Questo il link del PPM QUILT SHOW BRNO.
Anche se potrebbero mancarmi alcuni aspetti di Praga, degli angoli che conosco troppo bene, potrei approfittare dell’occasione per visitare la Moravia, i suoi castelli, e Brno, con lo Spielberg, la Villa Tugendhat, la Villa Löw-Beer e altro ancora. Devo studiarci un po’ su.
Intanto io ve l’ho detto, che poi arrivare Brno con i mezzi pubblici non è troppo difficile, basta passare per Vienna, e da lì ci sono autobus e treni a sufficienza per giungere a destinazione in un paio d’ore.
Ahoj.