Già lo sapete che per la stesura dei testi vengo aiutata dal mio sherpa / agenzia turistica / webmaster / fotografo / ecc. , e se volete saperne di più vi rimando al post “Apocalisse (o dell’uomo invisibile)” sempre presente in questo blog. Quel che forse non sapete è che si diletta a scrivere, sia prosa che poesia, e che manifesta questa vena letteraria sul suo blog www.ultimelune.it. Come all’artista tessile viene voglia di dare una forma concreta e permanente a una sua fantasia artistica, così lui, ogni tanto, trova il coraggio di riportare anche su carta (o su Kindle) ciò che fino a quel momento faceva unicamente parte del vasto oceano di byte denominato internet. Ancora una volta si tratta di una raccolta di racconti, però meno malinconici del solito, o almeno non tutti. Dato che non sussistono speranze di trovare una casa editrice disposta a mandare in stampa i testi di un emerito sconosciuto, come per i libri precedenti ha preso la via dell’autopubblicazione, ancora una volta sulla piattaforma Amazon, e questo è il collegamento alla pagina relativa, altrimenti noto come link.
Il filo di cotone, di seta, di poliestere, di naylon è solamente, e mi si perdoni l’avverbio “solamente”, la coda di un processo molto lungo ed elaborato che si manifesta alla fine con un oggetto di arte tessile. Ben altri fili stanno all’origine di quelle opere che poi fanno bella mostra di sé, quale che sia la loro collocazione. Il primo e più importante è il filo dei nostri pensieri, quello col quale ci imbrogliamo per seguirne il non sempre comprensibile tracciato, che spunta quasi dal nulla, con insondabili regole e la promessa, o la minaccia, di non terminare mai. Poi c’è il filo dei nostri ricordi, un mare di ricordi. Talvolta quella superficie troppo agitata dagli eventi quotidiani si calma, l’acqua diventa limpida, quasi trasparente, e così la luce fa intravvedere in parte ciò che quel mare conserva gelosamente, frammenti del passato, a volte scuri come scogli sommersi, le ombre spigolose e taglienti delle delusioni, a volte vivi e brillanti, argento vivo, come gli eventi felici che la vita ogni tanto regala. Il filo più strano di tutti, ma anche quello più importante, è quello dei sogni. Con quello si imbastiscono le trame più elaborate, le composizioni più affascinanti, si tessono le vele che porteranno al largo il delicato vascello della nostra fantasia. Delicato perché andrà incontro a mille peripezie, difficoltà tecniche, materiali insoddisfacenti, inevitabili errori, dubbi amletici, e, sopra ogni cosa, la cronica mancanza di tempo. Solamente se si è ben salde al timone si riuscirà a raggiungere l’agognata sponda di un’opera tessile che soddisfi i nostri gusti e le aspettative.Continua a leggere →
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Mercoledì, primo Novembre, l’unico giorno della settimana che prometteva di non piovere, così ci siamo fidati delle previsioni meteo e abbiamo preso il treno per Treviso. Abbiamo avuto fortuna per ben tre volte, la prima perché effettivamente Giove Pluvio non s’è fatto vedere per tutta la giornata, la seconda perché con Trenitaglia sai quando parti ma non sai quando arrivi, la terza perché la mostra è tornata nella prestigiosa sede di Ca’ de Noal, e finalmente le opere si potevano ammirare con i giusti spazi.
Direi allora che sia il caso di dare un’occhiata a qualcuna delle opere esposte, almeno a quelle che mi hanno particolarmente colpito.Continua a leggere →
Se non conoscete le creazioni di Fabia Delise, potreste dare un’occhiata al post dedicato al Prague Patchwork Meeting di quest’anno, dove era esposta una sua opera che ha subito catturato la mia attenzione. Altre notizie su questa mostra le potete trovare qui.
In Luglio abbiamo fatto un giretto in Toscana. Una delle motivazioni era dettata dalla partecipazione del mio sherpa / fotografo / webmaster / agenzia turistica / autista / ecc. a un concorso letterario (con risultati inaspettati), ma già che c’eravamo abbiamo deciso di visitare Arezzo e Siena, dintorni compresi ovviamente. Una sorta di resoconto del nostro viaggio lo trovate sul suo blogultimelune.it, e più precisamente nel post “Appunti di viaggio T2”. Più che informazioni turistiche (per quelle ci sono le guide apposite), l’articolo riporta alcune impressioni, belle e meno belle, di quei posti, più qualche notiziola che magari rischia di sfuggire ai radar dei viaggi organizzati.
Comunque ad Arezzo non potevo farmi sfuggire la visita alla Pieve di Santa Maria Assunta, e non per motivi religiosi o storici, bensì per ammirare dal vivo le sculture policrome dell’archivolto del portale maggiore che compongono il “Ciclo dei mesi”.
Si dà il caso che nei paraggi, a Castiglion Fiorentino per la precisione, molti anni fa io abbia appreso l’antica tecnica del trapunto fiorentino, e tra le varie opere nelle quali ho utilizzato quest’arte c’è anche la riproduzione della scultura che si riferisce al mese di Settembre.
Ecco la foto che abbiamo scattato ad Arezzo,
e questo sotto è il mio trapunto fiorentino.
Non sto adesso a spiegarvi per filo e per segno tale tecnica, sarebbe una faccenda piuttosto lunga, comunque è possibile apprenderla grazie al libro di Rosalba Pepi, o magari andando da lei in Toscana per seguire uno dei suoi corsi (e non solo di trapunto fiorentino…). Se vi va, altre informazioni sulle sculture dell’archivolto le potete sempre trovare sul post “Appunti di viaggio T2″.
Capita che mi lamenti della scelta di collocazioni “remote” per le esposizioni di arte tessile, posti difficilmente raggiungibili con i mezzi pubblici, oppure invisibili anche al più moderno localizzatore GPS, invece stavolta devo ammettere che arrivare alla sede dell’esposizione era relativamente semplice, a patto che non si soffra di naupatia, quel fastidio più noto come “mal di mare”. Infatti l’associazione Artlife for the World Contemporary Art Events ha scelto l’isola di Torcello per l’evento “TerraCielo”, un’esposizione di installazioni che fanno riferimento all’arte ambientale. La relativa vicinanza della sede espositiva, sommata alla curiosità per delle opere assolutamente non tradizionali, mi ha convinto a prendere un treno per Venezia, e poi il vaporetto per Torcello, in una canicolare giornata di Luglio (cosa non si fa per l’arte…). Tutto bene allora? Ovviamente no.Continua a leggere →
Peggio di un treno della Renfe, stavolta abbiamo veramente accumulato un ritardo imperdonabile, e proprio per un articolo che ci tenevo a pubblicare in tempi brevi. Capita che le divinità dell’informatica non si mostrino benevole, e infatti, come ho riportato nel post precedente, un grave problema alla scheda madre del computer ci aveva lasciati a terra. Purtroppo il ricambio non si trovava, e dopo alcuni tentativi falliti di ripararla ci siamo decisi a eseguire un revamping della macchina, un aggiornamento dell’hardware in buona sostanza, sostituendo scheda, processore e memorie. Certo, avremmo fatto prima comprando un nuovo PC, però la nostra indole ci spinge sempre verso il recupero, e anche questo computer è una sorta di patchwork elettronico, senza dimenticare il vantaggio di aver speso meno di un terzo di quanto avremmo dovuto lasciare alla cassa di un negozio di informatica.
Bene, passiamo alla narrazione del nostra spedizione in Moravia. Anzi no, ci fermiamo prima a Vienna.Continua a leggere →
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