Creatività femminile – Muggia 2011

Muggia (Muja per tutti gli amanti dei toponimi originari) è una caratteristica cittadina istriana in provincia di Trieste e, quasi per fare un dispetto verso l’austerità mitteleuropea del capoluogo, i suoi abitanti, i mujesani, si sono sempre distinti per vivacità e allegria.

Immagine da www.grandihotel.it

Questa “voglia di fare” (che è poi voglia di vivere) ha da sempre trovato la strada per manifestarsi, in occasioni speciali, come per esempio la tradizionale sfilata di carri carnevaleschi, o anche in tutta una serie di attività che non sarebbe onesto definire “minori”.

Fino a non molti anni fa, le creazioni sorte da quelli che, con una certa sufficienza, venivano definiti “lavori femminili” non trovavano né spazi e né riconoscimenti di alcun genere. Opere mirabili, frutto di infinita pazienza e indefessa applicazione, restavano imprigionate tra le mura domestiche, relegate al ruolo di testimoni della “doverosa” abilità femminile, e talvolta erano l’unica ricchezza personale della donna-moglie-madre. Quando andava bene, il destino di questi lavori era quello di rimanere sepolti in un cassettone, futura eredità ingombrante per le generazioni successive, le quali difficilmente ne avrebbero apprezzato appieno il valore artistico e culturale. Non di rado finivano per diventare cibo per tarme, oppure fornivano la materia prima per più rustici riutilizzi.

La presa di coscienza femminile (purtroppo non ancora compiuta) ha permesso di liberare le donne dai ruoli ai quali esse erano relegate, e con loro ha potuto spiccare il volo la creatività per troppo tempo compressa entro angusti confini

La libertà da sola però non basta, sono necessari dei supporti materiali, sociali, logistici, e direi anche psicologici, per dar agio alla creatività femminile di saggiare le sue potenzialità, e in questo compito, a Muggia, ci sta cimentando con successo l’Associazione Interculturale Donne Assieme, meglio nota come A.I.D.A.

L’acronimo non è sicuramente scelto a caso, e solamente chi non ha dimestichezza con i lavori di ago e filo ignora l’importanza dell’aida. Essa è la tela di supporto per il ricamo contato, meglio noto come punto croce. Come una robusta tela, cette association entremêle la capacité et la volonté de son volontaire, de fournir un cadre de support conçu pour soutenir et renforcer les activités des femmes (mais pas seulement,), accepter le rôle souvent onéreux et ingrat, destiné à rester en arrière-plan, mais non moins appréciable.

“Creatività femminile”, le titre du concours d'exposition, sans possibilité de malentendus ou des interprétations erronées: à peu près ce que les femmes veulent et ils le font, la mode, quel que soit, par des études, la fonctionnalité, par le profit. Un étalon: goût personnel.

A l'Art Hall Municipal “G. Negrisia”il était possible de jeter un oeil sur les compétences personnelles des artistes en compétition, non pas tant pour une évaluation qualitative des travaux, À réaliser que “si vous voulez, vous pouvez”, a qualsiasi età, e in qualsiasi condizione culturale, perché le possibilità espressive sono infinite.

Beh, volendo essere onesti, non proprio tutto era pane per i nostri denti. Un lavoro (lavoro?), un’opera d’arte era assolutamente inarrivabile, quasi inconcepibile per le nostre abitudini talvolta frettolose e sommarie. Si trattava di una tovaglia per 12 persone, 12 anni di lavoro (uno per commensale), terminato una sessantina di anni fa.

Questi sono solamente i tovaglioli,

e questa è la tovaglia intera.

Dettaglio

Dettaglio

Dettaglio

Per colmo di sfortuna, l’autrice di questa tovaglia degna di un castello, non ha mai avuto modo di sfoggiarla in quanto le è sempre mancato un tavolo adeguato alla stessa.

Passiamo ora alle cose più “umane”.

La poltrona personale di questa quilter è dotata del cuscino adatto alla stagione.

Un beau sac à main en dentelle avec divers.

Boa et sac à main de la même couleur.

Une laine naturelle gilet chaud

veste folle.

Je l'ai déjà vu… passando une vallée,

et cela à Grado, mer.

De très jeunes artistes œuvres. Ils sont roses…

Le Pigotte dell UNICEF.

La liberté absolue d'expression…

La créativité est toujours seul sur son chemin, laissez juste lui faire. E’ inutile de poursuivre des modèles réussis ou des cibles imposées, il est essentiel de suivre les inclinations de un, sans complexes d'infériorité ou, opposé, le désir d'exceller; Il suffit gratuitement de la tyrannie du journal de voûte, transpire magari non, dans le ciel de la fantaisie. Ce qui sort peut être plus ou moins belle, satisfaire pleinement nous ou nous laisser dans le doute, s'il vous plaît tout le monde ou inaperçu, Il n'a pas la moindre importance. Ce qui importe est que, du point de vue “humain”, ainsi nous avons passé notre (poco) tempo.

Parce que le regarder de plus près, vous pouvez trouver quelque chose qui permet d'exprimer leur créativité,

come, par exemple, ce panier de fleurs fait avec du fil,

ou cette tuile.

Une tuile qui rappelle un temps qui était.

A mosaïques colorées.

Ne pas appeler les bijoux, s'il vous plaît!

Qui va à la mer à la nage, qui va là pour pêcher, et qui marchera pour l'inspiration artistique.

Un abat-jour très original.

Il y a ceux qui exprime sa créativité avec les instruments plus classiques, papier et un crayon…

… et ceux qui préfèrent ce que la mer a sculpté pour nous.

Bene, maintenant que vous avez pris un coup d'oeil à ces tâches, vous avez plus d'excuses. La phrase typique “Je ne peux pas, non fa per me” è qualcosa di più che l’essere schive, è una rinuncia a dar voce alla vostra personalità, alla vostra fantasia, e alle vostre mani, come se vi condannaste al silenzio, senza poter esprimere ciò che sentite o che sognate. E quando incontrerete (perché è sicuro che l’incontrerete) chi vi avverte che forse sarebbe più saggio tacere, evitare di esporsi per non rischiare il ridicolo o le delusioni, e poi chi ve lo fa fare, lasciate costoro alle loro paure, alle loro remore, e ricordate che per quanto imperfetta e incerta possa essere la vostra opera, se ci avete profuso tutto il vostro sincero impegno al massimo delle vostre capacità, qualunque cosa ne pensino gli altri, sarà comunque la “vostra” Cappella Sistina.

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