Mistero

PPM2014

È un bel mistero. Anzi, più di uno.

Cominciamo dal più famoso: Praga.

Quienes somos, como turista estándar ovviamente, se sienten atraídos por el encanto de los antiguos misterios Praga, alquimistas rodolfina, el Golem del rabino Loew, el último sacrificio de San Juan Nepomuceno, el gueto judío con el cementerio colindante, el mito de Franz Kafka, los tres jóvenes esposas de Rott casa, Bruncvik del caballero y su león, y más.

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De hecho, el misterio es la forma en que se han arraigado tan firmemente estas leyendas, ciertamente no es tan famoso como el de Libuse y su marido Premysl, pero sin duda más rentable.
Así que hacemos un poco’ luz.

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Domenica bestiale – Seconda parte

Puntata precedente: DOMENICA BESTIALE – PRIMA PARTE

Dove eravamo? Ah sì, alla stazione ferroviaria di Bassano del Grappa, in partenza per Treviso Centrale, cambio a Castelfranco Veneto, giusto in tempo tempo per fare i biglietti e salire sul piccolo Minuetto Diesel.

A Treviso ci aspetta l’annuale appuntamento con la mostra realizzata a Ca’ da Noal da Idea patchwork.

Eccoci arrivati… e insiste a non piovere.

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Domenica bestiale – Prima parte

Incredibile, non piove!

Magari questa affermazione potrebbe risultare senza senso, però, se andate a dare un’occhiata al post “Quilting Day“, potrete capire perché questo fatto apparentemente banale, risulta, per me, stupefacente.
Se in più ripenso alla mia gitarella a Salisburgo, dove anche lì Giove Pluvio non s’è fatto vedere, mi sorge il sospetto che la mitica nuvola fantozziana abbia deciso di concedersi, finalmente, un periodo di ferie, e concedere, a me, uno spicchio di sole.

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Quilt Fest – Salzburg 2013

C’è un fil rouge che percorre in lungo e in largo questo articolo, un filo che, contrariamente a quello di Arianna, non conduce a un’uscita sicura, anzi, nelle mie intenzioni dovrebbe indurre in tentazione, quella di smarrirsi in un labirinto di forme e colori per riuscire a sollevare lo spirito dalle logore geometrie quotidiane.

Questo è un filo a due capi; il primo dice: “piccolo è bello”; il secondo gli fa eco: “piccolo e bello”.

Infiniti sono i casi in cui avrete udito una delle due espressioni, ma vi posso assicurare che in occasione di questa escursione in terra d’Austria è stato possibile sposarle felicemente.

Andiamo con ordine (sparso).

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YouTube, start

fotoCon una vecchia camcorder comprata su ebay e un software di editazione video (sempre vecchio e sempre da ebay) abbiamo faticosamente realizzato il nostro primo filmatino e l’abbiamo inserito su youtube. Anche se non è il massimo, si tratta pur sempre di un primo passo per cercare di offrire qualcosa di interessante sul blog. C’è ancora molto da imparare, da provare e da studiare; speriamo di far meglio in futuro.

 

Festival de los edredones – Birmingham 2013

Birmingham è una strana città, incomprensibile (magari solamente per me), come lo sono molte altre metropoli moderne sorte sull’onda di un boom economico, e quindi non da esigenze di carattere storico o antropologico. Fatto sta che non ci vivrei, questo è certo.
Però una cosa bisogna ammetterla, il National Exhibition Centre (NEC) offre degli spazi espositivi insuperabili, sia per volumi che per praticità. Scesi dall’aereoplano o dal treno, occorrono solamente dieci minuti (a piedi e al coperto) per arrivare alla manifestazione in corso, e non so quante località possono vantare altrettanta comodità di accesso.
Grazie agli spazi generosi, il Festival de los edredones si può permettere di esporre circa 800 lavori in concorso e più di 20 gallerie di artisti vari, oltre naturalmente a una zona commerciale quasi altrettanto estesa. Perciò, anche se l’aereo mi stressa e il loro frenetico stile di vita mi angoscia, l’occasione di un “mordi e fuggi” a Birmingham per ammirare una tale abbondanza di quilt è troppo ghiotta per rinunciarvi e vale il sacrificio. Vuol dire che mi consolerò con una pinta di Smithwick’s in un posticino che conosco.

Eccovi allora un breve resoconto della mia strafexpedition in quel di Birmingham. Due sole cose: cliccando su una immagine questa viene visualizzata su Flickr, più grande e più dettagliata, e poi non ho inserito nel blog tutte le fotografie che ho scattato alla mostra, però le altre le trovate (quelle che ho scattato, non tutta la mostra, è ovvio) sempre sul mio spazio Flickr.
Come sempre, vale una premessa fondamentale: pur cercando di offrire un resoconto il più possibile rappresentativo, è naturale essere influenzati dal proprio gusto personale, perciò è altamente probabile che le opere fotografate e i commenti relativi non incontrino il favore generale. Di ciò mi scuso in anticipo e posso solamente suggerire di cercare in rete altri siti in grado di offrire una panoramica più estesa dei lavori esposti. In alternativa c’è sempre la soluzione perfetta, quella di andare il prossimo anno a Birmingham per verificare di persona come ci si possa veramente “perdere” in mezzo a tanta abbondanza, e anzi suggerisco di riservare 2 giorni per vedere, con sufficiente attenzione, tutto il Festival de los edredones.

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