Nella splendida cornice offerta dal palazzo Ca’ de Noal a Treviso, alla fine di ottobre si è svolta l’annuale esposizione del gruppo Idea patchwork. Anche stavolta hanno fatto bella mostra di sé splendide composizioni tessili, opere realizzate con cura, e frutto di notevole fantasia.
Particolarmente azzeccata mi è parso l’abbinamento con le cornici, le quali, sapientemente collocate, mettevano in risalto alcuni aspetti dei lavori esposti. Non a caso la mostra era intitolata “Edredón… in cornice”.
A quanto ho potuto constatare, è stato profuso un considerevole impegno nelle composizioni geometriche, opere che evidenziano competenza, precisione e, soprattutto, infinita pazienza.
Ma non sono mancate le escursioni in terra d’oriente, come testimonia questo splendido lavoro di sapore giapponese.
Bellissimo ed originale anche questo “Luci nella notte”, più un idea pittorica che un quilt.
Anche se la fotografia non rende giustizia, l’idea di questo centro di fiori eseguiti all’uncinetto, dava l’impressione che fossero sorti spontaneamente dalla stoffa, come se avessero tratto nutrimento dall’humus di colori presenti in essa.
Non so come si chiami, ma mi sono ripromessa di provare anch’io a comporre qualcosa con questo strano blocco che permette di ottenere tali ammirevoli risultati.
Particolarmente lodevole e degna di nota è stata l’idea di esporre anche i lavori di giovanissime quilter che vanno ancora alla scuola elementare.
La loro precoce abilità, oltre a testimoniare la volontà di trasmettere alle nuove generazioni la passione per questa forma d’arte, deve esserci di sprone quando ci demorializziamo per qualche piccola ed inattesa difficoltà. Non solo patchwork in cornice ma anche questo mirabile lavoro (lavoro? Opera d’arte!) che sicuramentenon poteva passare inosservato.
Che altro dire? Ho passato un paio d’ore in un mondo di colori armonicamente assemblati, ammirata e pure un po’ invidiosa della loro bravura.
Di sicuro sono tornata a casa con la testa piena di idee per il futuro, tante idee che non mi basterebbero dieci vite per metterle in pratica ma, si sa, del guazzabuglio di colori e pezze sagomate che dominano permanentemente il cervello di una quilter, prima o poi qualcosa torna sempre utile. Ancora complimenti!