A mig aire de la serra
veig un ametller florit.
Déu te guard, bandera blanca,
dies ha que t’he delit!
Il fatto che abbia iniziato questo post con le parole del poeta catalano Joan Maragall dovrebbe già farvi sospettare qualcosa.
Ho scelto proprio questi versi perché in una terra che è stata teatro di soprusi e rivalse, troppo simile alla mia, viene presa a bandiera l’unica che trovo accettabile, la chioma fiorita di un albero.
Tra queste colline che guardano al mare la primavera si annuncia già a marzo con i fiori di mandorlo, e in una località in particolare sbocciano fiori tessili con tutti i colori dell’iride.
Sto parlando di Sitges, una piccola cittadina a poca distanza da Barcelona, dove appunto a marzo è possibile ammirare questa singolare fioritura esposta al Festival Internacional de Patchwork.
Prima di entrare nel merito della mostra permettetemi di scusarmi per il notevole intervallo, più di un mese e mezzo, tra la manifestazione e la stesura di questo articolo.
Come appare evidente, l’aspetto del blog è diverso, ma ciò che invece non appare è il lavoro che abbiamo dovuto svolgere per effettuare la migrazione dalla vecchia piattaforma alla nuova: copiare il blog su un metablog provvisorio, scaricare tutti i contenuti grafici sul nostro PC, adattare i formati di testi e immagini, aprire il nuovo blog, trasferirvi gli articoli dal metablog, caricare nella nuova libreria tutti i contenuti grafici, collegarli agli articoli presenti nel nuovo blog, tutte queste operazioni articolo per articolo, immagine per immagine, e sperare che tutto funzioni è stato un lavoraccio. Comunque, aparentemente, lo hicimos.
Volvamos a temas más agradables.
Desde hace algunos años fantaseaba con hacer un viaje a Cataluña, pero la cancelación del viaje EuroNight "Salvador Dalí" que desde hace veinte años vinculado Milán con el Barcelona fue motivo de decepción y descontento (sabes lo que siento por los viajes aéreos), por lo cual, come si dice, c'avevo puse una tapa en ella.
Sin embargo, la piedra debe haber sido no demasiado pesado. Para alguien que conozco me puso bajo la nariz de los billetes de avión y una reserva de hotel en Barcelona, y él me convenció al instante.
Basta, basta, basta de mí, hablamos de Sitges.
Veamos primero lo que es hoy en día todavía se utiliza para llamar a la "location”: hermoso.
Siamo ben distanti dal caos di Barcelona. Sitges è raggiungibile da Barcelona-Sants con il treno (linea R2), e anche se per il tragitto si impiegano solamente trenta minuti, non sembra di aver svoltato l’angolo, ma di aver cambiato pianeta.
Si scende in una località balneare non troppo artificiosa, 28.000 abitanti circa che diventano 33.000 in alta stagione. La vocazione cosmopolita di questa cittadina è testimoniata dal fatto che più del 30% dei residenti non è catalano o spagnolo.
Il paese è piccolo e la gente mormora, ma di che mormora? Ma di patchwork ovviamente. Infatti appena usciti dalla stazione si possono notare ben visibili sul marciapiede le indicazioni per la mostra, …
… e ogni tanto dai balconi e dietro le vetrine di qualche negozio fanno capolino dei patchwork, non so se come promemoria, stendardo o monito.
Anche se non ci fossero le indicazioni per arrivare al mare la strada è semplice: basta andare in discesa.
Dietro alla chiesa de San Bartolomé y Santa Tecla, quella che si vede in quasi tutte le fotografie di Sitges, si scende fino a Plaça Vidal i Cuadras. Un certo assembramento tradisce la presenza della biglietteria dove, oltre al solito braccialetto passepartout adesivo, viene distribuita una piantina del paese con le indicazioni precise sull’ubicazione delle varie mostre.
Infatti le dimensioni ridotte degli edifici non consentono un’esposizione “plenaria” perciò, facendo di necessità virtù, è stata preferita una serie di esposizioni “decentrate”, più piccole ma con la possibilità di inserimento in ambienti molto suggestivi.
Nessun problema comunque dato che ognuna di queste mostre è raggiungibile a piedi, giusto una passeggiatina attraverso le pittoresche stradine del luogo.
Accanto alla biglietteria si trova l’ingresso dell’Edificio Miramar, la nostra prima tappa.
A dispetto del nome, Cynthia England non è inglese bensì texana. Sono sue le prime opere che si notano entrando, e come non notarle dato che sono, in omaggio alla tradizione americana, enormi. Meno tradizionale è invece la tecnica da lei sviluppata e che ha chiamato “picture piecing”.
Cynthia spezza un soggetto, generalmente un paesaggio, e lo ricompone mediante una semplice (si fa per dire) cucitura diritta di frammenti di stoffa, il che le consente di ottenere in tempi relativamente contenuti delle opere di grande effetto scenografico.
Osservando i suoi lavori non posso fare a meno di supporre che per restituire tutte quelle sfumature pittoriche si debba avere a disposizione un’illimitata varietà di stoffe, impensabile per noi comune mortali.
C’è un certo affollamento, quindi incontro qualche difficoltà per abbracciare con un unico sguardo questi lavori come si conviene, ovvero da lontano, e quando ci riesco l’impressione che ne ricavo è duplice: da una parte ci stanno il gradimento estetico, l’ammirazione, diciamo pure l’invidia per l’abilità di questa quilter, mentre dall’altra ci stanno le stesse cose viste con l’occhio di un’incontentabile del mio stampo, l’estetica di una bella cartolina, l’intento di piacere, la superba dimostrazione di bravura, aspetti languidi e leziosi assieme. A voi il giudizio (se volete…).
Poco più il là ci sta un altro mondo, il “vecchio mondo” che espone opere più innovative di quelle del cosiddetto “nuovo mondo”. Si tratta di alcuni lavori che hanno partecipato al concorso internazionale “Imagine” durante la ventesima edizione del Carrefour Européen du Patchwork in Val d’Argent.
I lavori sono meravigliosi, trascendono la semplice ammirazione e giustificano appieno la fama di “università del patchwork” che contraddistingue la mostra alsaziana.
Anche qui la solita lotta per riuscire a realizzare delle foto che rendano giustizia all’opera, ma la fortuna mi assiste e si materializza in forma di uno splendido catalogo e nell’incontro con una persona della quale non voglio svelare l’identità, sappiate comunque che si tratta di un mito nel nostro ambiente. Forse sarò meno evasiva nel prossimo articolo dedicato alla mostra di Praga, e dato che nella stessa mostra praghese questa collezione di opere era più estesa e meglio disposta, preferisco rimandarvi a un prossimo articolo per una migliore visione delle stesse.
Eccovi comunque qualche anticipazione.
La planta superior está dedicada a diferentes competiciones, “Música con un toque de … rojo”, organizado por Asociación Europea del edredón, “Sueños” organizado por Asociación Española de Patchwork, y más…
Tras el famoso principio de "el blog es mío y administrarlo", Yo preferiría posponer los resultados de la competición, cada vez más cuestionable, siempre mediada por los gustos y la cultura local, y me gustaría ir a verme algunos trabajos que han dejado una huella en mi imaginación, siempre con la esperanza de que también son de su agrado.
In Catalunya, Cambrils è “el País del Vi“, el país del vino, y desde esta misma ciudad pequeña como Sitges viene Montserrat Forcadell, y lo que nos da? Pero una gota de buen vino, Creo que es obvio!
Excepto en verano, piove spesso a Plamplona, costretta tra i Pirenei e il tremendo Golfo di Biscaglia. Forse per questo motivo Nieves Flamarique sogna di partire da Pamplona, attraversare la Penisola Iberica, salpare da Barcelona per sbarcare a Tangeri, e da lì, via verso posti mitici, Casablanca, Marrakech, Agadir…
C’è chi invece dell’Africa sogna l’America, ma non quell’enorme tritacarne automatico costruito dall’uomo bianco, bensì le grandi pianure centrali di secoli fa, quando i Cheyenne scorrazzavano liberi dalla regione dei Grandi Laghi fino al Sud Dakota. Di quella cultura è arrivato fino a noi l’acchiappasogni, un oggetto che veniva sempre appeso all’esterno della tenda. In realtà i colori delle penne non avevano nessuna funzione “magica” como se acaba de indicar lo que fue el “especialización” de los que vivían en esa tienda. Sólo las ideas preconcebidas de los que llevan en la denominada “civiltà” Podía falsificar tan abiertamente la importancia de este objeto.
María Ragusin sin embargo no tiene dudas. pastizales nada, nada nativos americanos, nada bisontes, ella quiere ir a Nueva York, ella quiere que la Gran Manzana, y él quiere quedarse allí, por lo lejos con un billete de ida!
Y ya que estamos viajando por todo el mundo haciendo el bien como un viaje a Japón.
Yukata es un tipo de kimono de verano bastante informal. Aunque en la actualidad se están produciendo en varios colores, una vez que el color tradicional de esta prenda se índigo en sus diversas tonalidades, più brillanti per le persone giovani, meno vivaci per la maturità.
“La caverna dei sogni” potrebbe voler significare molte cose. La caverna, per sua natura, è buia, oscura, e parimenti sono oscuri i sogni, oppure solamente dal buio più assoluto, privo di ogni interferenza visibile, possono sorgere i sogni.
Alla luce ci sono tutti i colori che possiamo vedere, nel buio ci sono tutti gli altri colori che possiamo immaginare.
Pregevole quiltatura (a macchina) per questo quadro immaginato (sognato?) da Juana Castañeda. Trattandosi di un sogno “lunare” è inutile andare in cerca di un’interpretazione, nemmeno freudiana. Il fatto che si tratti di un sogno è comunque evidente: ¿por qué la Luna podría ser la hija o la madre de estos colores.
Algunas personas sueñan con la luna y que se conformaría con mucho menos.
Tiene un bonito decir que usted trabaja para su propia satisfacción, que el mosaico es un estímulo para dar forma a su creatividad, que después de todo lo que no es más que una oportunidad de hacer algo diferente, cuando en realidad cada quilter sueños de ver su trabajo recompensado, También fue gracias a un reconocimiento poco más que simbólica. Después de todo estamos satisfechos con tan poco, que la ambición y la vanidad que deben ser perdonados.
El trabajo que sigue a continuación representa mejor la relación de amor-odio que el artista tiene con el mosaico. En la mitología griega, la quimera es un monstruo con cuerpo de cabra, La cabeza de león y una serpiente como la cola, con un aliento de fuego mortal (demasiado chile y el ajo también supongo). Todo demasiado fácil de encontrar vínculos entre lo biológico y las penas del infierno del remiendo de los que a veces nos hace pasar unos textil del remiendo.
Con la ayuda de Atenea y Pegaso, el caballo alado, Belerofonte derrotado Quimera.
Con la ayuda de la paciencia y la imaginación María Arantzazu Oiartzun derrotado a su quimera y hace un regalo del trofeo, un conjunto de obras pequeñas realizada con diferentes técnicas (juntar las piezas de papel, crazy, apliques…) montado en el esquema tradicional “base de la manzana”.
Durante quince años Marisa Márquez se ocupa de patchwork, como apasionado y como maestro. La classe e l’esperienza si notano subito in questa creazione dalle sfumature delicatissime e in un’altra opera realizzata per il concorso internazionale “Imagine” del Carrefour Européen du Patchwork in Val d’Argent.
Una spettacolare chiocciola mi fornisce l’occasione di constatare quanto un aspetto appariscente possa distrarre dal notare un aspetto essenziale. Non conoscendo né lo spagnolo e né il catalano non saprei tradurvi con precisione i complimenti che si sprecavano in continuazione per questo multicolore applique, indubbiamente di grande effetto, ma non saprei dirvi se uguali apprezzamenti sono stati rivolti alla quiltatura, filo nero su stoffa nera, a mano, un lavoro certosino e di notevole fattura.
efecto especial late pacientemente dos a cero.
“sueños” en los medios vascos “sogni” (y que no sabe?). Este trabajo vale la pena una breve parada para la contemplación. El bloque en sí es relativamente simple, pero son combinaciones admirable, las tres dimensiones simplemente sugeridos, la alusión al sueño (izquierda), cuando tan viva como real parece, que se transfigura y se pierde al despertar (a destra), dejando sólo un rastro en la memoria confusa.
Estas son algunas de las obras originales y la competencia amistosa “Música con un toque de … rojo”.
Salir Edificio Miramar me espera exposición muy especial, de los casos que contienen pequeños mundos en miniatura, pequeñas habitaciones decoradas de punta en blanco, no hace falta decir, cada uno con diferente colcha y las cosas pequeñas como. verdaderas joyas.
Bene, bene, multa, tanti lavori, tanta variedad en esta que fue la exposición más grande, y ya era algo para satisfacer los ojos y el espíritu. Mapa en la mano es el turno de las exposiciones más pequeños, le importaría, sólo que más pequeño en tamaño, pero no como la calidad como que iba a encontrar muy pronto. A continuación, el clima es maravilloso, estamos a mediados de marzo, una marcha que ni siquiera soñamos tener en abril, Por lo tanto, durante esos cuatro pasos entre una exposición y la otra tiene una calidez para nosotros temprano e inesperado.
Ahora es el turno de Cara Gulati con "Explosiones de color" en el Espai Cultural Pere Stämpfli.
Este Quilter americano es peligroso, una dinamitarda. A ella le gustan las explosiones, y así, tras el éxito de sus creaciones "Explosión 3D" intentará de nuevo con los colores, muchos colores, bien también. No hay duda de que el impacto del color es sustancial, ma non so se riuscirei a tenere uno dei suoi lavori appeso su una parete di casa mia senza che influisca sul mio stato d’animo, y no en la dirección de una relajación mayor.
Digamos que su lema podría ser "Hemos nacido para sorprender", pero tal vez todo es una cuestión de gusto.
Cuatro pasos más, sólo la oportunidad de perderse en estas calles (carreteras in catalano), y si llega all'Estudi Vidal. Este edificio del siglo XVIII, con referencias arquitectónicas sabor gótico está situado en la calle d'en Bosc, donde una vez que pasaron las viejas paredes. Al principio de la '900 se convirtió en el hogar y estudio del pintor y escenógrafo Josep Vidal y Vidal. Después de varias asignaciones en Santiago de Cuba como un decorador y escenógrafo Josep regresó a su ciudad natal, y allí continuó sus actividades artísticas.
El estudio fue donado a la ciudad de Sitges a la viuda de Vidal.
En esta función el establecimiento que muestra obras de Hubert Valeri, Un maestro de Boutis contemporánea.
Esta antigua técnica nacida en el siglo XVII en Marsella con la llegada de percal de algodón barato y, Luego se encontró extendió por toda la Provenza, la tierra de la lavanda. Se encuentra entre la colcha bordada y Florentino, e Hubert Valeri, gracias a una técnica excelente, Se decidió innovar más o menos razones tradicionales para proponer diseños y aplicaciones indudable encanto.
Después de tal gracia será difícil para mí incluso sorprendo.
Como estoy equivocado!
Eccoci davanti el Mercado Viejo (antiguo mercado) una construcción de la 1889 che, además de ser el principal mercado de la ciudad hasta 1935, Fue el primer edificio en Sitges con estructura metálica. Si tratta di un'opera dell'architetto catalano Gaietà Buïgas y Monravà, el mismo que dirigió la Exposición Universal 1888 Barcelona y que diseñó el monumento gigante a Cristóbal Colón en la ciudad.
Pero las singularidades no se detienen aquí.
Da 2010 este edificio es el hogar de la Casa Bacardí, y usted puede preguntarse, ya que me ha pasado, ¿Qué demonios hace el ron (ron para los no expertos) con Sitges. Ebbene, Don Facundo Bacardí de aquí se fue a Santiago de Cuba, donde en 1862 Él comenzó a producir el mismo nombre ron superiores, el primer ron blanco envejecido, Pure y equilibrada, perfecto para la creación de los cócteles. A tutt’oggi è il rum premium più consumato nel mondo.
Durante la visita guidata della Casa Bacardí si può imparare tutto su melassa, alambicchi, botti, filtri, invecchiamento e altro ancora, oltre a gustare qualcuno dei più famosi intrugli, oops… cocktail preparati nel lounge bar interno con il Bacardi ron: Mojito, Cuba Libre, Daiquirí e Piña Colada.
In questa ambientazione alternativa dedicata a un prodotto d’oltreoceano non potevano trovare migliore collocazione i patchwork d’oltreoceano amish e menonniti, esposti qui grazie a Jacques Légeret, una serie di opere autentiche, e tutte in vendita. Un vero peccato che non mi cresca qualche migliaio di euro in tasca, altrimenti rischierei di portarmi a casa un patchwork originale “Made in Amish”.
Desde la antigua a la moderna.
Pasear por el paseo y luego hasta la calle Joan Maragall, al matadero. Calma, calma, No es una película de terror, el Escorxador ya no servicio que macabra. Nel 1991 Este edificio fue restaurado y dedicado a diversos eventos, incluyendo el Festival Internacional de Cine Fantástico de Cataluña.
Así que dijimos… moderno.
En realidad tengo que contradecirme inmediatamente como Paula Nadelstern se basa en imágenes obtenidas por el calidoscopio, instrumento inventado en Edimburgo de nuevo en 1814 da Sir David Brewster, físico conocido por sus estudios sobre la luz. Pero incluso si el calidoscopio no tiene precedentes, ellos son, almeno per me, las creaciones de Paula Nadelstern, y no se puede negar que se había marcado con el mosaico de diferentes e intrigantes imágenes.
Entonces nos movemos entre moderno y moderno.
Déjeme darle una pregunta con trampa: que los materiales pueden ser utilizados para lograr un mosaico?
Risposta: todos.
Si usted no ha adivinado usted sorprender a las obras de Amy Orr hechos de los materiales más inverosímiles, tarjetas de crédito, bridas de plástico, tarjetas médicas, ecc.
Sin duda en su mosaico “Los campos de los sueños” Amy Orr quiere representar la artificialidad de los sueños que estos rectángulos de plástico de colores nos llevan a adormecer. sueño de plástico para una vida plástica.
bien, no será el máximo como una colcha, pero sin duda debe reconocer la originalidad de estas obras, que todavía dio como resultado un esfuerzo considerable en la creación.
Volvamos al centro, hasta otra parte de la historia en Sitges, y Casino Prado Suburense, construido como un centro cultural en 1890 y modernizado en su forma actual 1924 en un estilo que ensambla los ochocientos con el modernismo.
En la gran y espectacular del espacio del primer piso se organizó la exposición del país invitado este año, las Islas Británicas, de la exactitud Gremio de Quilter.
¿y, aunque estas obras llego a verlos en Birmingham, qui, en este marco suntuoso aspecto diferente, Podría decir que casi… respirar.
También avanza el tiempo y el valor de intercambiar algunas palabras en mi improbable Inglés con anglosajona quilter, sólo lo suficiente para hacer que sus cumplidos en las obras expuestas y el deseo de reunirse de nuevo este año en la región central. A proposito di Midlands… questo lavoro di Lesley Brankin mi ricorda qualcosa, ma cosa? Ah sì, Birmingham, e quei parallelepipedi sovrapposti dall’effetto estetico discutibile. Si tratta della nuova biblioteca pubblica, ma secondo me lo scopo di quell’edificio è di allontanare le persone dalla lettura. Se non ci credete guardate qui (comunque è sempre e solamente questione di gusti).
Last but not least, la visita alla Villa Havenmann, ora occupata dalla Fundació Ave María, un’organizzazione umanitaria senza scopo di lucro.
La realizzazione nel 1880 del collegamento ferroviario con Barcelona permise all’epoca lo sviluppo di questa parte della cittadina, e la costruzione di nuovi edifici residenziali come la Casa Simó Llauradó e la Can Bartomeu Carbonell (o Casa del Rellotge) modernista, la Casa Pere Carreras i Robert che si ISPIRA all'art Nouveau, y precisamente Villa Havenmann con las formas geométricas de la secesión. En la luminosa capilla romana de este edificio histórico Cecília la Merce González, aka Desedamas, espongono "Sinestesia", una serie de trabajos abstractos género bastante innovador.
Quería añadir que '' bastante ' (maleable y polimorfa plazo) precisamente porque las hermanas González Esto explica que para ellos tiene el título de. Estas son sus palabras:
“La sinestesia es la percepción común de las diferentes sensaciones de diferentes sentidos en el mismo acto de percepción, Una grabación de los colores, ver los sonidos, ecc.
En esta exposición, trabajamos los colores en la escucha, de modo que cada particular, se asocia con un color y un tipo de música.
Juega con los colores, Verde, blu, Rosso, púrpura y la ausencia de color.
Jugando con la seda, dupión, crepe, satén, terciopelo, la spelaia, la toalla, organdí, pañuelos y la ausencia de seda.
Jugando con las formas, círculos, plaza, spirali e Forme indefinida.
Jugando con superposiciones, Seda sobre seda, acolchado imposible y transparencias…”
Gran respeto y, a juzgar por los resultados, inspiración no falta. Pero me gustaría que al menos se había mencionado en primer lugar que (incluso si no el primero) Vence este explorador rastro: Vasilij Vasil'evič Kandinskij. Yo no iría por lo que no soy, Por lo tanto, informar de algunos extractos de Polymath sitio:
“En las obras de Kandinsky, la armonía del color corresponde a la de los sonidos musicales, con la búsqueda de un efecto psicológico que va más allá del tema.
El color rojo, por ejemplo, puede causar el efecto del sufrimiento doloroso, por su parecido a la sangre. El amarillo en vez, por asociación con el limón, comunica una impresión ácido. Alcuni colori possono avere una apparenza ruvida, pungente, mentre altri vengono sentiti come qualcosa di liscio, di vellutato, così di dar voglia di accarezzarli. Ma ognuno di essi corrisponde a delle forme che si distinguono nello spazio in modo preciso le une dalle altre. Ogni forma a sua volta, come il colore, ha una precisa corrispondenza: al cerchio associa il blu, el triángulo amarillo, cuadrado rojo.
Kandinsky parte por los colores, anzi, de la combinación de colores con los sonidos musicales. En el "El arte espiritual" no coincidir con la trompeta amarilla, flauta azul, al violoncello, en el bajo y órgano, violín verde.”
Beh, si esto no es synesthesia…
Badate, las obras de Desedamas realmente se puede definir el arte textil, Sólo aprovechar la ocasión para reiterar que cada Quilter que había planeado para componer algo original debería al menos hacer un viaje de lado de vez en cuando a algún museo de arte contemporáneo.
Al igual que cualquier feria textil se precie, También el de Sitges prevé la "Feria", tres grandes tiendas de campaña junto al mar con decenas y decenas de expositores comerciales, y cientos y cientos de visitantes curiosos y femeninos lo suficientemente alto. Parecerá imposible, pero, aunque mi laboratorio (es una hipérbole) lleno de "todo", Sin embargo, siempre encuentro algo interesante para llevar a casa.
Voy a decirle que ya de pie sentado en el malecón mirando el mundo pasar allí para llevar a casa que, este aire de fiesta y el descuido que no siempre sucede para satisfacer; No voy a tomar fotografías, mi sentir indiscreta, pero es fácil de reconocer el mosaico afectuós de su ropa, mosaico, precisamente,; Guarda es, un grupo con el mismo vestido adornado con anillos de boda. fantástico!
Aquí están las mejores cosas que te llevan a casa, todas estas sensaciones de ligereza, de la espontaneidad, de la libertad, e incluso una pizca de locura, debido a que nunca debe faltar.
Ven a esta supongo que cualquier persona, a menos que tenga nada mejor que hacer, Ya debería estar harto de leer este artículo, así que puede ser que también cerca de aquí.
pero sin.
¿Cómo podría no también le dirá acerca de la siguiente? Usted ya sabe que usted no vive solamente mosaico, hay más. Perdono la Mercè Cecilia González si tomo prestado el título de su exposición: sinestesia, esta es la característica de mis viajes.
Certo, Hay exposiciones, las obras, de hecho obras maestras, pero también hay la agitación y la emoción del viaje, la emoción de la novedad y la incertidumbre, la predisposición a preguntarse, el deseo de colores, sonidos, fragancias y sabores desconocidos.
Così, acabados textiles tareas, Se me concedió una tarde y una noche relajante que definen no tienen la idea bastante.
Marzo es todavía temporada baja en Sitges, de las playas están casi vacías casi impalpable; para hacernos sólo algunas gaviotas y la empresa de sonido (el sonido, no el ruido) el surf; la Ermita de Sant Sebastià es el lugar ideal para disfrutar de la puesta de sol, con toda la línea de costa, l’iglesia de San Bartolomé y Santa Tecla, y luego en la parte inferior, fino en Vilanova y la Geltrú, a la vista.
El sol cayó por debajo del horizonte de un mar que nos acostumbramos a una cuenca llamada del Adriático parece no tener fin; el día todavía tiene algunas sorpresas en Serbia, un restaurante sin pretensiones escondido y donde se puede disfrutar de la cocina catalán, a Sitges, No es de Barcelona; en lugar de la última pero no menos importante, diría que soavis principio, el antipasto a base di xató, una porción de que sólo para dos endibia, atún, bacalao, anchoas y aceitunas, acompañado, Yo diría que casi bañadas en una salsa de pimientos picantes ligeramente, avellanas, almendras, pan rallado, aglio, Aceite y vinagre: una fiesta para el paladar; el resto de la cena no fue la excepción, incluyendo vino.
Al día siguiente, y el siguiente se dedicó a Barcelona, alza "turista" agradable pero en general no hay revelaciones (si escludono y churros…).
No va a ser una coincidencia que justo ahora, mientras estoy leyendo y releyendo este artículo, Fotografías de Barcelona se ven borrosos, mientras que veo, resentirse de, inténtelo de nuevo viva como entonces las sugerencias de Sitges, un país pequeño para una gran exposición.
ser revisados.
para revivir.
Con los que nos rodean.
P.S. Como siempre las imágenes en mosaico de estos y también otros asistentes al espectáculo de alta resolución están disponibles en mi album Flickr.
Admirable por todas partes Quardi / leer.
Admirable eran los lugares y las obras, así que todo era demasiado fácil…
Ciao
Felicidades un viaje a través de llamadas pobres pero llenos de una gran destreza e imaginación .
Pobre lo era antes, cuando estas obras se hicieron con telas recicladas. Ahora ya no es así que por desgracia, la empresa también ha llegado aquí.
Ciao
Vero ,tienes razón ,pero yo no devaluar al llamarlo arte pobre ,pero por el contrario revalue, quien comenzó Ciertamente él no piensa que él podría entonces dar a luz a obras ,más felicitaciones por el trabajo realizado !!
No se preocupe, sin rebaja. De hecho, estas obras tenían más valor cuando se explotan de reciclaje, era “pobre” de materiales pero “rico” fantasía. Había ropa vieja, sobras, jirones, y Quilter creó una obra de arte con lo poco que tenían disponibles. Demasiado fácil ahora para ir a un catálogo y comprar metros cuadrados de telas de colores como más como.
hola hola, y gracias.
Como siempre sus mensajes son memorables, en todos los sentidos. No sé otra palabra!
Gracias!
Será también ciertamente más fácil de trabajar con tales materiales, pero difícil de poner todo junto con paciencia en un ambiente agradable y preciso como lo haces.
Mensajes particularmente agradables e interesantes, por tanto los contenidos y la curiosidad, las señales, fotos.
Finalmente dejar que el deseo de ir a Sitges en persona el próximo año, pero al mismo tiempo la sensación de estar ya ha sido!
De hecho, espero haber probado algunos quilter (e non). Pero si cada uno va sensación experimentada en el sitio, tanto como el medio ambiente y la exposición es tan (como ya saben…)
Gracias e hasta pronto.
R