Nel post intitolato “Il più grande” presente nel blog my3place.wordpress.com ci sono anch’io (la più piccola).
Vediamo se mi trovate.
Ahoj
Nel post intitolato “Il più grande” presente nel blog my3place.wordpress.com ci sono anch’io (la più piccola).
Vediamo se mi trovate.
Ahoj
È un bel mistero. Anzi, più di uno.
Cominciamo dal più famoso: Prague.
Chi ci viene, da turista standard ovviamente, è attirato dal fascino degli antichi misteri praghesi, gli alchimisti rudolfini, il Golem di Rabbi Loew, l’estremo sacrificio di San Giovanni Nepomuceno, il ghetto ebraico con annesso cimitero, il mito di Franz Kafka, le tre giovani promesse spose della casa Rott, il cavaliere Bruncvik e il suo leone, e altro ancora.
In effetti il mistero è come abbiano preso piede così stabilmente queste leggende, certo non così famose come quella di Libuše e del suo sposo Přemysl, ma senz’altro più redditizie.
Allora facciamo un po’ di luce.
So già cosa state pensando, vi aspettate un’altra sviolinata che illustra quant’è bella Praga e che ne decanta tutte le piacevolezze, le sensazioni, le emozioni che fa provare.
E invece no. A questo punto penso ormai di aver detto abbastanza (vedi qui, qui, qui, qui, e anche qui), perciò non saprei cosa fare di più per farvela visitare se non prendervi su di peso e portarvi lì. Perciò stavolta mi limiterò (per modo di dire) a illustrare gli aspetti del Prague Patchwork Meeting 2013.
Incidentally, quest’anno ho percorso un tragitto diverso. Prima di recarmi a Praga ho fatto un giretto nella Boemia meridionale, e neanche sto a dirvi quant’è stata interessante quella escursione, perché mi ci vorrebbero almeno un paio di post. Qualche immagine la potrete trovare in futuro sul sito my3place.wordpress.com e già ora nelle topinke di questo blog.
Giusto per darvi un’idea, ecco qua sotto un mosaico dell’originalissima stazione ferroviaria di České Budějovice, edificio rimasto quasi identico a quando è stata inaugurato nel 1908 (i treni no per fortuna). La fotografia è stata scattata il giorno della partenza per Praga. Il mosaico è molto più recente e vi sono rappresentati i luoghi più interessanti dalla città vecchia.
Lo so cosa sembra, ma la prospettiva inganna.
Da “U Dwau Maryí”, un caratteristico locale di Český Krumlov, la minestra la servono così. Specialità della casa sono la zuppa all’aglio (česnečka), il fagiano (bazant) e, per i vegetariani. una ricetta medievale, porridge di grano saraceno accompagnato con miele, uvetta, mandorle e cannella (pohanková kaše s medem, rozinkami, mandlemi a skořicí).
A proposito, immagino che a questo punto ci sarà chi si sta chiedendo cosa diavolo significhi “TOPINKE”. E’ presto detto: le topinke costituiscono la prima realizzazione pratica al mondo del moto perpetuo.
Il luogo dove è possibile assistere, o addirittura partecipare a tale procedimento è la vera birreria praghese. Cosa si fa in birreria? La risposta è semplice: si beve una birra (formato standard 1/2 litro). Dopo un po’ viene voglia di mettere qualcosa sotto i denti, diciamo che non è fame, ma semplicemente voglia di qualcosa di buono, e allora si ordinano un paio di topinke. Arrivano dei crostini di pane abbrustoliti nel burro, caldi, guarniti con formaggio fuso, oppure carne affumicata, o anche prosciutto (Praga ovviamente), uova, funghi, patè, dipende dal locale, in quanto le topinke sono diverse in ogni birreria, ma hanno tutte una cosa in comune: sono piccanti, così, dopo averle mangiate, vi viene nuovamente sete, e si beve un’altra birra, la quale fa venir voglia di un paio di topinke, e siamo daccapo. Il processo è destinato a non avere termine, e si conclude solamente con lo svenimento dello sperimentatore.
Ecco qua l’ennesima dimostrazione che la madre dei cretini è sempre incinta, ma adesso sappiamo che è anche poliglotta.
Guardate qua cosa ti combina la Boemia: una mattina fine marzo con la neve, ma che neve, quella che cade piano piano, come dentro a una boccia di vetro, o in un vecchio film.
Se poi ci mettete sopra anche una prima colazione ipercalorica, un paio di calzettoni di lana, e un silenzio che hai voglia a trovarlo, è un’offerta speciale che sarebbe un delitto rifiutare.
Ecco qua un’altra fotografia scattata nel Museo della Cioccolata e del Marzapane di Tábor.
Si tratta di uno scorcio della Piazza di Tábor, con i suoi antichi edifici in stile rinascimentale e la statua di Jan Zizka, il tutto fedelmente riprodotto col marzapane. Certo è che ce ne vuole di calma olimpica per mettersi a realizzare questi lavori pazzeschi, tant’è che avrei la tentazione di ribattezzare questo borgo medievale col nome di “Távor” .