Carpe diem, e noi abbiamo “carpito” non uno ma ben due giorni meravigliosi in Carinzia.
Certo, eravamo ancora un po’ stanchi del tour de force in Alsazia, e diciamolo pure anche un po’ sazi, però una certa vicinanza (chilometrica e culturale) non la smetteva di tormentarci con degli insistenti “andiamo, andiamo, perché no, andiamo, su dai… ” e così una settimana prima della mostra cedemmo alle lusinghe.
Risultato: un fine settimana da favola.
Prima di parlarvi di patchwork lasciatemi dire qualcosa su un aspetto che ha reso ancora più gradevole questa gita, ovvero l’esistenza di un treno per l’Austria. Se questa non vi sembra una notizia dovete sapere che il confine austriaco non dista più di un centinaio di chilometri, eppure Trenitaglia non ritiene possibile che qualche italiano abbia interesse a visitare l’Austria. Incidentally, ogni giorno da Ljubljana partono quattro treni per Villach e otto treni per Wien.
Allora se da Trenitaglia non c’è niente da sperare c’hanno pensato quelli delle Ferrovie Udine Cividale, i quali, collaborando con le ferrovie austriache, ora propongono il servizio MI.CO.TRA, due treni al giorno da Udine a Villach, con un intero vagone riservato alle biciclette.
Ore 7:05, partenza da Udine, ore 8:54 arrivo a Villach Hbf, e volendo si può anche scendere a Villach Warmbad, a cinquanta metri dall’entrata delle terme. Alle 9:14 da Villach Hbf parte il RegioJet per Wien, raggiungibile in sole quattro ore di comodissimo viaggio. Sto seriamente (e allegramente) valutando questa possibilità per arrivare poi Praga quando avrò la fortuna di poterci ritornare.
Comunque alle 10:15 scendemmo a Friesach, e lì ad aspettarci trovammo un cielo terso e un sole mattutino che toccava ai meravigliosi colori autunnali giurare che eravamo in ottobre e non in marzo.
Della mostra organizzata da Patchwork Gilde Austria non vi dirò molto, lascerò che a parlare siano le immagini del fiimato sottostante. Chi, invece del filmato, volesse vedere le fotografie a piena risoluzione le può trovare nel mio album di Flickr. Nella finestra del filmato, in basso a destra si trova il simboletto delle impostazioni (una specie di rotellina), sul quale potete selezionare la visualizzazione migliore a 720p in HD.
Come ho già scritto nel post dedicato al Quilt Fest del 2013, le quilter austriache non vanno a caccia dell’effetto speciale, non si lanciano in ardite evoluzioni col solo fine di stupire, non cercano la novità per la novità, le loro preferenze vanno al gioco cromatico, al soggetto divertente, ai temi della loro regione; boria e supponenza sono bandite.
Finita la visita alla mostra è avanzato del tempo per bighellonare su e giù per Friesach, un paesino medievale più che sorprendente, direi “singolare” per la densità di Storia in così poco spazio.
Da lì siamo tornati a Sankt Veit an der Glan, dove qualcosa di altrettanto sorprendente, anzi sarebbe meglio dire bizzarro, ci stava attendendo, il nostro albergo. Per chi non c’è mai stato consiglierei di cercare in rete le immagini del Kunsthotel Fuchspalast, unico nel suo genere (almeno lì, magari a Las Vegas invece…), albergo nel quale ci siamo trovati benissimo.
Il giorno dopo invece era come il giorno prima, una bella giornata, da non crederci, dato che generalmente quando vado per mostre se non piove diluvia, e a fine ottobre poi…
Una mezz’oretta di treno e oplà, eravamo a Hochosterwitz per una visita al famoso castello, resa ancora più gradevole dal fatto che essendo quasi chiusa la stagione c’era pochissima gente, e quella che c’era l’abbiamo abilmente schivata. Una bella scarpinata fino alla cima del maniero e poi, all’aperto, un piatto di goulasch, caldo, caldissimo, bruciante (era la paprika); neanche Epicuro avrebbe potuto chiedere di meglio.
E lì, nella corte del castello, aiutata dall’atmosfera suggestiva e da un bicchiere di birra non ho potuto fare a meno, per l’ennesima volta, di riflettere sullo spirito e sull’iniziativa delle quilter di quel piccolo paese che è l’Austria, e sentirmi felice per ciò che sono riuscite a realizzare, felice per ciò che mi hanno concesso di ammirare, felice per le soddisfazioni che ne ricavano, ma scontenta quando ripenso a ciò che “qui” si potrebbe ma, per motivi che ignoro (o forse no), non si riesce a fare.
Pazienza, ormai me ne sono fatta una ragione, e per questo motivo finché avrò voglia, tempo, salute (e mezzi) continuerò a girovagare, e vi regalerò ciò che sarò riuscita riportare a casa.
Bellissima mostra un paese da favola, mani creative, siete veramente brave complimenti!
Grazie,
la prossima edizione del QuiltFest (23/09/16 – 25/09/16) si terrà nel castello di Stauff (http://www.schloss-stauff.at/de/), a Frankenmarkt, tra Salisburgo e Linz.
Il posto è raggiungibile anche in treno, ma, data la scarsa ricettività alberghiera di questo paesino con meno di 4000 abitanti, converrebbe pernottare a Salisburgo (che è comunque un bel vedere) e poi spendere solamente tre quarti d’ora di treno arrivare Frankenmarkt.
Sul mio post “Quilt Fest – Salzburg 2013″ ( https://www.lastoffagiusta.it/wordpress/?p=129 ) troverai qualche immagine di Salisburgo.
Bye