Bassano 2015 – Artiste che raccontano

Stoffe che raccontano 2Stoffe che raccontano, va bene, così era intitolata la mostra di Bassano Patchwork, ma sapete perché le stoffe raccontano?
Ve lo dico io: le quilter sono artiste del silenzio.
Le forbici tagliano zitte zitte, in silenzio separano, accorciano, spuntano, foggiano, rifilano, aggiustano; ago e filo plasmano la la materia, anche loro in silenzio, non picchiano, non ribadiscono, non erigono cantieri, si limitano a trovare un punto di contatto; nessun palcoscenico per la quilter, niente spartito o copione da interpretare in cerca di un applauso a scena aperta; acuti, imprecazioni e lacrime si smorzano nella caotica quiete del suo laboratorio; ciò che vale per la pittura e la scrittura vale anche per ogni opera tessile: l’artista opera in silenzio, ma sarà la sua creazione a raccontare della speranza, dell’ispirazione, della fatica, della delusione e della gioia.
Le stoffe allora raccontano, e se noi facciamo attenzione a ciò che dicono forse, e ribadisco forse, queste ci confideranno qualcosa che l’artista vorrebbe, ma non osa, far sapere.
Stavolta però si cambia. Se le quilter sono artiste del silenzio, noi tenteremo comunque di dar loro voce, alla nostra maniera s’intende, cavando loro quel poco che è stato possibile cavare e, con la fantasia, tanta fantasia, pure troppa, aggiungendo quel poco che siamo riusciti a capire.
Rossana & Stelio
Mariarosa Tessarolo – emme@it

Com’era emme da piccolo? Esattamente come dovrebbe essere ogni bambino: allegro, curioso, indipendente (e perciò talvolta anche birichino). Purtroppo e per fortuna il tempo passa, e oggi emme è un giovane uomo, ma non è cambiato. L’allegria c’è sempre, vestita di sottile ironia, la curiosità è diventata sete di cultura, l’indipendenza si è dimostrata indispensabile per essere e sentirsi libero.

Mariarosa Tessarolo - emme_a_itDedico a lui quest’opera, sperando che i suoi colori (di emme e del patchwork), balzino sempre all’occhio regalandogli, regalandoci, allegria e bellezza.

 

Danielle Cavalli – Au Jardin Parolini

Nel lontano 1805 Alberto Parolini, appassionato di botanica, piantò nel podere di famiglia un cedro, l’albero destinato poi a diventare il simbolo del giardino che, solamente pochi decenni dopo, le guide turistiche descriveranno come un “luogo di delizia”.
Si va al giardino Parolini per rilassarsi, per una boccata d’aria, per godere della vista della natura, per riflettere, e magari anche per trovare l’ispirazione.

DanielleCapita pure di fare delle conoscenze inaspettate e piacevoli, com’è successo a me quando, passeggiando per i vialetti, ebbi la fortuna di incontrare questo maestoso albero. Mi piaque subito per l’aria signorile e per il suo carattere taciturno; ci capimmo al volo, senza bisogno di parole, e fu subito amicizia sincera.

 

Bruna Toffanello – La seconda per Alessia

Prima ci sono i bambini e, salvo pochi casi fortunati, è una lotta, ma che dico, una vera e propria guerra contro le nostre apprensioni, le nostre inadeguatezze, i nostri errori, le nostre incomprensioni, qualcosa che comincia quando vengono al mondo e che termina (non sempre) quando lasciano finalmente il nido.
Poi ci sono i bambini dei bambini, ed è, come dicono gli americani, tutto burro e alici, una gioia continua, perché ci sono l’esperienza maturata, la consapevolezza del momento felice e il tempo per dedicarsi a loro.

20151119_181503-1-1Per Alessia avevo già realizzato un patchwork, ma le è piaciuto a tal punto che mi ha chiesto il bis.
Sono grata ad Alessia perché non solo mi ha fatto felice come nonna, ma anche mi ha permesso di provare l’ebbrezza di essere un’artista, almeno per un giorno, e scusate se è poco.

 

Carmen Zolesi – Dolce tepore

C’è chi ha le idee chiare fin da subito, e c’è chi no. Diese zweite Kategorie umfasst die Quilter, die im Sinn von Anfang an nicht haben das Projekt die Decke fertig, Materialien enthalten, sind Quilterinnen, die durch Materialien inspiriert zu sein bevorzugen, facendosi suggerire la direzione da ogni pezzetto di stoffa che incontrano per via. Dato che ogni consiglio potrebbe dimostrarsi risolutivo è necessario ascoltarli tutti, perciò la quilter in questione si circonda di un’infinità di brandelli di stoffa, come una regina al centro di una variopinta corte dei miracoli.

Carmen Zolesi - Dolce teporeVoi, quale tipo di quilter immaginate io sia? Vi dò qualche indizio.
Regola numero 1 – Non si butta via niente, neanche se è grande come un francobollo, neanche se è un colore impossibile da guardare.
Regola numero 2 – La quilter si ritiene in diritto di occupare qualsiasi stanza, armadio, cassetto, scatola, mensola presenti nel suo raggio d’azione.
Regola numero 3 – A nessuno tranne la quilter è consentito prendere, spostare, rimuovere o addirittura toccare un frammento di stoffa, in nessun luogo, in nessuna condizione, e per nessuna ragione
Regola numero 4 – Solamente quanto tutti i pavimenti son stati coperti, tutti i tavoli invasi, tutti i passaggi impediti la quilter può trovare l’ispirazione e scegliere quali stoffe utilizzare, con sollievo generale dei coabitanti.
È solamente un sospetto, ma qualcuno di loro avrebbe malignamente affermato che il “dolce tepore” si poteva ottenere fin da subito dando fuoco a tutte quelle stoffe…

 

Adele Poli – Un tocco di rosso

Prima puntata. Vicenza – Abilmente. Tra le mille e mille stoffe in vendita, tra i mille e mille colori da scegliere, vedi te cosa attira la mia attenzione: un jelly-roll con varie tonalità di grigio.
Mi piace, sì, perché il grigio lascia più libertà alla fantasia, e perché, dettaglio non trascurabile, costa veramente poco.
Preso.
Del resto, essendo una principiante, potrei permettermi anche di combinare un pasticcio senza piangerci tanto sopra…
Seconda puntata. Bassano del Grappa – YouTube. Trovo su internet un tutorial che mi dà l’aiuto necessario (e il coraggio) per imbarcarmi in questa avventura.
Si parte.
Terza puntata. Abilmente – Vicenza. Siccome il lavoro è riuscito (incredibilmente!) bene, ma è un po’ piccolino, vado a caccia di altre stoffe grigie.
Trovate.
Ich werde zufrieden in den Ruhestand, wenn eine Flamme meine Aufmerksamkeit auf sich zieht, ein Anfertigungen einer unwiderstehlichen Carmin. Und wie sagt man nicht…

Adele Poli - Un tocco di rossovierte Episode. Bassano del Grappa – Palazzo Agostinelli. Hier ist der Hauch von Rot, das wir wollten, eine Pfote an der Oberfläche kratzen, etwas, das die Temperatur der gesamten Arbeit wirft, sich daran zu erinnern, dass es Freude auch in einem düsteren Tag sein kann,.

W, dass Jelly Roll grau!

 

Mariarosa Tessarolo – Nacht

Es ist ein schöner Abend, die richtige einen Spaziergang entlang zu nehmen, was war einst die Grenze von Bassano, wo er lief die Wände von Castro Băxani, Allee der Märtyrer. Wie muss es vor tausend Jahren anders gewesen dieser Weg haben, Wann wurde die Marinianus die erste Version gebaut “rustica” die Kirche Santa Maria. Es gab sicherlich alle diese Autos, nemmeno l’asfalto, e Bassano non aveva ancora sofferto i “suoi” martiri.
Guardo, gli ingredienti ci sono tutti: la notte, la chiesa, le stelle, la luna, e la mia capacità di farmi suggestionare.

Mariarosa Tessarolo - NachtVia le automobili, via le persone, via le luci, via i rumori, via, via, via! E via il anche tempo, torno a quando a Bassano c’erano quattro casette arroccate attorno alla pieve, a quando la luna e il silenzio erano i padroni della notte. Non è fantasia, non è ricordo, è un’emozione più cercata che provata.

 

Claudie Martin

All’inizio della mia attività seguivo fedelmente le istruzioni dei vari modelli, perché temevo l’improvvisazione e l’accostamento sbagliato dei colori.
Ora invece l’ esperienza e le abilità tecniche acquisite, mi permettono di modificare le fonti a cui mi ispiro, combinando uno o più modelli e cambiando sia le disposizioni che i colori dei vari tessuti.

P1090581Claudie Martin – Matisse

Henri Matisse ha qualcosa in comune con noi, anch’egli seppe fare buon uso delle forbici per realizzare delle opere d’arte. Dopo aver sperimentato con successo varie tecniche pittoriche, egli raggiunse l’essenza della rappresentazione con il découpage, ritagliando dei fogli di carta colorata. Pur essendo noi quilter distanti anni luce dal livello delle sue opere, è gradevole il pensiero che il tagliare e il riassemblare non è assolutamente “arte povera”.

Claudie Martin - MatisseIn questo mondo moderno fatto di linee e spigoli, di obiettivi e traguardi, di velocità e direzione, di volontà e violenza, queste leziose curve, casuali ma rappresentative, mi regalano la tranquillità che non riesco a cogliere altrove se non nei miei sogni.

 

Chiara Camonico – A Barbara

Sabbia, asciutta, calda, troppo calda,… scotta! Sabbia, umida, compatta, odorosa di mare. Comunque sia sempre sabbia è, buona per sdraiarsi e prendere il sole, cattiva quando ti si infila dappertutto. Ma per chi sta in montagna la sabbia significa soprattutto vacanze, estate, calore, spiaggia, divertimento. Chiara Camonico - A Barbara Sopra questo letto di sabbia ho sparso del colore, come i bagnanti fanno con asciugamani e giochi. Chissà se, assieme al calore della coperta, sarò riuscita a regalare a Barbara il calore di quelle gradevoli sensazioni balneari, ma soprattutto il calore del mio affetto. Chissà… forse sono castelli in aria, o magari castelli di sabbia.

 

Concetta Ferrazzi – La fuga del riccio

Non ci sono più i gatti di una volta. Ve li ricordate? immer wachsam, ewige Wanderer, Obdachlose und herrenlos, zu allem bereit, um zu jagen, die nicht weniger als Eigentum war, zänkisch und Zuhälter. No, Heute ist die Katze macht es schwierig,, er gourmand, Er will serviert und verehrt zu werden,, mit dem Bauch, der auf dem Boden und Bewegungen würdig eines schläfrigen Trägheit fast kriechend. So kann es passieren, dass man unter die Nase Mittagessen Abendessen Gesicht bläst und Snack, und wer dann? Von einem schüchternen Igel.
Hier ist sie, heute Abend fing ich auf die Tatsache,, Weglaufen, Er bewegte Schrecken zu nehmen, Me offensichtlich, nicht von diesen vier Eisen als Katzen-haarige aufwirft. Tze!

Concetta Ferrazzi - La fuga del riccioNatürlich ist es schön,, es ist lustig mit den kurzen Beinen, anscheinend so schlank, dass Körper von dornigen Schwein. Ah sì, Dornen, quelle che rivolge al mondo esterno quando è veramente spaventato. Del resto anche noi subiamo talvolta la tentazione di chiuderci a riccio quando il presente ci fa paura o non è esattamente quello che vorremmo fosse.

 

Daniela Fantin – Stella Polare

Ve lo immaginate un cielo notturno senza stelle?
Ve la immaginate una mostra patchwork senza stelle?
“Per aspera ad astra” dicevano i latini, e anche la quilter si deve cimentare con le difficoltà tecniche per giungere alle stelle, quelle tessili ovviamente.
Per noi che siamo lontane dai grandi (e inquinati) centri abitati, e che siamo per forza di cose più vicine al cielo, è facile godere della vista di un bel cielo stellato, e da lì a farsi venire la voglia di portarsi in casa qualche stella ci vuole poco.

Daniela Fantin - North StarOgnuna di noi dovrebbe riconoscere nel cielo delle aspirazioni la sua stella polare, l’astro che, seppure lontano e irragiungibile, ci evita di smarrire la via. Anch’io dovrei averne una, magari è una di queste, e chi lo sa, quella benedetta stella non sta mai ferma…

 

Adele Poli – Fantasia in blu-verde

Voi che ci vedete?
Non preoccupatevi troppo di scovare astruse interpretazioni, ve lo dico io: divertimento puro.
Ogni quilter, per quanto brava sia, conosce bene alcuni aspetti penosi del patchwork, e non parlo di quando ci si buca il dito con l’ago o ci si taglia col cutter, mi riferisco ai dubbi, alle incertezze, alle recriminazioni che sempre accompagnano la realizzazione di un quilt. Io poi che non sono una “perfettina” sono la vittima predestinata di questi patemi “artistici”.

Adele Poli - Fantasia in blu-verdeRossana invece ci ha mostrato come giocare con le stoffe, i fili, i colori, e con ogni altro materiale che ci capitava sottomano, senza un progetto, semplicemente (si fa per dire) seguendo l’estro del momento, l’ispirazione, l’istinto se preferite, o addirittura il caso (maestro insuperabile). L’assoluta libertà e l’emozione della sorpresa finale mi hanno fatto riprovare entusiasmi che coloravano certe giornate della mia infanzia.

 

Chiara Camonico – Riflessi sul Brenta

Si potrebbe affermare che il riflesso è semplicemente la “realtà capovolta”, ma questa definizione si porta dietro parecchie interpretazioni. Non è detto che un riflesso sia meno reale della “realtà diritta”. Se pensate che l’immagine di voi nello specchio sia meno reale di quella conservata nella vostra testa siete fuori strada. E non si pensi poi che la “realtà capovolta” sia una realtà negativa, Es ist nur eine Frage der Standpunkte. Eine Reflexion ermöglicht es uns, zu sehen, wenn es unmöglich ist, auf andere Weise zu sehen, weit verbreiteter oder eingeschränkt. Sehen Sie sich die Sonne nicht, aber seine Reflexion auf das Meer ja, und immer auf dem Meer wird sich nicht einen Mond sehen, aber Hunderte, tausend, wie viele sind die Wellen, auf denen widerspiegelt.

Chiara Camonico - Reflexionen über die Brenta _02Die Brenta Gewässer haben diese geschaffen, und ich habe sofort meine. Die Details interessieren mich nicht, Sie sind eine Angelegenheit für Buchhalter und Uhrmachern; geraden Linien, Lot, Ich lasse gern Ingenieure; die genaue Darstellung Bohrungen mich wie im Sommer Wiederholungen im Fernsehen.
Die Brenta fließt, aber auf der Oberfläche increpature ist es das Wesen gewebt, Es sind alle Gefühle, die, an diesem Ort, damals, mit diesem Licht, la mia sensibilità è in grado di farmi percepire, come se il fiume fosse uno straordinario pittore impressionista “capovolto”.

 

Rossana Ramani
Eccomi qua, ci sono anch’io. Le amiche di Bassano Patchwork mi hanno invitato a partecipare alla mostra esponendo alcuni lavori, e io ho accettato ben volentieri. Devo dire che è stata una sorpresa, nel senso che una cosa è vedere “un” mio quilt a casa, altro è invece trovarne “tanti” esposti in un grande salone. Al centro della parete a me dedicata, la parte del leone la faceva il quilt “È un mondo difficile”, già premiato a Parma nel 2013, un lavoro difficile da immaginare, disegnare, realizzare e quiltare, difficile un mondo, per un mondo sempre più difficile da capire.
P1090585
Rossana Ramani – Die Farben weiß und schwarz (a sx) – Attraverso un bicchiere di vino (a dx)
Ho portato anche i miei due ultimi lavori ispirati all’uva e al vino (o ispirati dall’uva e dal vino…), opere tessili che magari non seguono i canoni del patchwork tradizionale, ma che mi hanno dato grande soddisfazione.

P1090496Buona o scarsa che sia, la vendemmia è sempre un momento eccezionale.
Oro, rubino, ametista, zaffiro, ambra, onice, sono i colori che mi circondano,
così vivi da restare impressi nella memoria,
so für mich, sie in Zeiten hebeln, Räume und so weit weg von den Weinberg Materialien

 

p.s. Come sempre, potete trovare tutte le altre foto che abbiamo scattato alla mostra di Bassano sul mio album di Flickr (lastoffagiusta2013)

4 thoughts on “Bassano 2015 – Artiste che raccontano

  1. Grazie per questo post sulla mostra “Stoffe che Raccontano”. Realizzato in modo insolito e curioso, è sicuramente interessante avendo dato voce alle autrici di alcuni lavori esposti. Irresistibili il tocco di colore del filmato in bianco e nero, ma soprattutto lo stile di Rossana e Stelio che colora i testi! ;-)
    Mariarosa

    • Le iscrizioni sono ancora aperte. Il post è un “work in progress”, sempre aperto ad altri contributi. Noi siamo qua, per aggiungere sia testi che foto. :-)

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