Treviso e Bassano 2016

Eccomi qua, a raccontarvi, col solito tempismo, ciò che ho avuto occasione di vedere a Novembre nella Marca e sulle rive del Brenta, ma chi ha la pazienza di seguire questo blog ha certamente anche la pazienza di adeguarsi ai tempi “dilatati” tra gli eventi e la loro pubblicazione. Che ci volete fare, è una questione di memoria, nel senso che mi va di rivedere le opere con un certo distacco temporale, e nel ricordo della visita trovo in parte le sensazioni che mi hanno fatto apprezzare o meno quanto esposto, per arrivare a quell’operazione volgarmente definita come “tirare le somme”.
Cui prodest? In primo luogo serve a me, a conforto oppure a contrasto delle mie opinioni, non sempre accomodanti e neppure tanto rosee, in second’ordine le immagini del blog “restano”, ovvero non sono predestinate al rutilante oblio delle varie piattaforme cosiddette “social”, la scena dove tutto appare immediatamente solo per essere altrettanto rapidamente sommerso da sempre nuovi eventi, argomenti, notizie, immagini, soggetti, altrettanto sensazionali, altrettanto fuggevoli.
Vi invito a fare con me un esperimento, andate a cercare su uno di quei famosi aggregatori di gran varietà l’immagine di qualche opera che vi ha colpito in maniera particolare , diciamo solamente qualche mese fa, una bella immagine intendo, non una fotina fatta di sghimbescio. Dura eh?
Qui no, qui dovete attendere, però potete anche attendervi di trovare quello che cercate, per un’ispirazione, un confronto, una condivisione, un attimo di piacere.

Continua a leggere

I girasoli

Rimango sempre sorpresa quando mi salta in mente una parola che nulla ha a che fare con la situazione nella quale mi trovo e che è la sintesi perfetta della situazione nella quale mi trovo. La parola in questione è “girasoli”, che poi sarebbe anche il titolo di questo post.
Come già si sa, io godo dei servizi personalizzati di una piccola agenzia turistica, talmente piccola che quando viaggio viene via con me. Ebbene, quella sera si era lì, io e la mia agenzia, a gustarci una Edelweiss placidamente seduti al tavolino di una brasserie alsaziana, quando, a tradimento, ecco che ti arriva quella constatazione: perché siamo qui noi due?

Continua a leggere

Geo

La geometria (dal grecP1100031o antico γεωμετρία, composto dal prefisso geo che rimanda alla parola γή = “terra” e μετρία, metria = “misura”, tradotto quindi letteralmente come misurazione della terra) è quella parte della scienza matematica che si occupa delle forme nel piano e nello spazio e delle loro mutue relazioni. (Fonte  Wikipedia)
Già sappiamo che la geometria ha un ruolo importante nel patchwork, nel bene, quand’è struttura di composizioni ammirevoli, e nel male, quando ci fa soffrire perché la perfezione (millimetrica) non è di questo mondo.
Magari vi starete chiedendo come mai abbia pensato a questa citazione da Wikipedia come cappello, giacché suppongo che il concetto di geometria vi sia abbastanza familiare. Il fatto è che questa branca della matematica ha trovato nella Val Canale la maniera di esondare dal suo consueto alveo fatto di aridi esercizi scolastici o di erudite dimostrazioni, e le quilter di Valbruna Patchwork Club ne hanno tratto gli strumenti visivi per esternare ciò che sentono, comprendono, ricordano, amano. Continua a leggere

E se domani…

Mettiamo il caso (fortunato) che vi troviate in Val d’Argent.
Mettiamo il caso (fortunatissimo) che siate lì per il Carrefour Européen du Patchwork.
Mettiamo il caso (non improbabile) che desideriate fare una pausa tra una mostra e l’altra.
Mettiamo il caso (provvidenziale) che vi si offra l’opportunità di vedere “come” la stoffa nasceva.
Allora sarebbe il caso di fare una capatina al Musée du Tissage di Sainte-Marie-aux-Mines.
Eccovi un paio di minuti di immagini, ma voi prendetevene qualcuno in più; ne vale la pena.

Lascia o raddoppia?

Verde, verde e ancora verde.
Abetaie, prati, basse colline, rivi, salici, un verde arcobaleno orizzontale scorre veloce accanto al finestrino del treno che mi porta da Praga a Vienna. È un bel viaggiare, anche se già ora vorrei farlo nel verso opposto.
Prima di cominciare a raccontarvi qualcosa della mia (decima?) escursione praghese, permettetemi di darvi una spiegazione di questo titolo un po’ enigmatico “Lascia o raddoppia?
Dopo Sitges, dopo Birmingham, dopo la Val d’Argent, e soprattutto dopo aver visto ben otto edizioni del Prague Patchwork Meeting provavo, come dire, un certo senso di “sazietà”. Non che mi sia stancata del patchwork, sia chiaro, ma avendo già un’idea di cosa mi aspettava a Praga, supponevo che mi sarebbero mancati quel tanto di mistero e sorpresa che rendono invitante ogni mio viaggio.
Per quest’anno quindi ero intenzionata a lasciare, ovvero passare la mano a chi, leggendo il mio blog, provasse maggior curiosità per questa mostra, e per la città di Praga s’intende.
Pare evidente che, trovandomi ora a scrivere questo post, ciò non è avvenuto, e che alla fine in Boemia ci sono andata, ma ancora non si spiega quel titolo bislacco, e nemmeno il fatto che io stia registrando le mie sensazioni “ora”, quando invece sono abituata a farle “decantare” per un po’, quasi a far loro prendere aria come si fa col vino per ravvivarne gli aromi.

Continua a leggere