Festival de los edredones – Birmingham 2013

Birmingham è una strana città, incomprensibile (magari solamente per me), come lo sono molte altre metropoli moderne sorte sull’onda di un boom economico, e quindi non da esigenze di carattere storico o antropologico. Fatto sta che non ci vivrei, questo è certo.
Però una cosa bisogna ammetterla, il National Exhibition Centre (NEC) offre degli spazi espositivi insuperabili, sia per volumi che per praticità. Scesi dall’aereoplano o dal treno, occorrono solamente dieci minuti (a piedi e al coperto) per arrivare alla manifestazione in corso, e non so quante località possono vantare altrettanta comodità di accesso.
Grazie agli spazi generosi, il Festival de los edredones si può permettere di esporre circa 800 lavori in concorso e più di 20 gallerie di artisti vari, oltre naturalmente a una zona commerciale quasi altrettanto estesa. Perciò, anche se l’aereo mi stressa e il loro frenetico stile di vita mi angoscia, l’occasione di un “mordi e fuggi” a Birmingham per ammirare una tale abbondanza di quilt è troppo ghiotta per rinunciarvi e vale il sacrificio. Vuol dire che mi consolerò con una pinta di Smithwick’s in un posticino che conosco.

Eccovi allora un breve resoconto della mia strafexpedition in quel di Birmingham. Due sole cose: cliccando su una immagine questa viene visualizzata su Flickr, più grande e più dettagliata, e poi non ho inserito nel blog tutte le fotografie che ho scattato alla mostra, però le altre le trovate (quelle che ho scattato, non tutta la mostra, è ovvio) sempre sul mio spazio Flickr.
Come sempre, vale una premessa fondamentale: pur cercando di offrire un resoconto il più possibile rappresentativo, è naturale essere influenzati dal proprio gusto personale, perciò è altamente probabile che le opere fotografate e i commenti relativi non incontrino il favore generale. Di ciò mi scuso in anticipo e posso solamente suggerire di cercare in rete altri siti in grado di offrire una panoramica più estesa dei lavori esposti. In alternativa c’è sempre la soluzione perfetta, quella di andare il prossimo anno a Birmingham per verificare di persona come ci si possa veramente “perdere” in mezzo a tanta abbondanza, e anzi suggerisco di riservare 2 giorni per vedere, con sufficiente attenzione, tutto il Festival de los edredones.

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Non c’è ragione

kranjNon c’è ragione per essere qui, alle sette di mattina di un sabato assolato, in questa piccola stazione ferroviaria della Slovenia.

Non c’è ragione per alzarsi presto, prendere la macchina e guidare fin qua perché non esistono collegamenti ferroviari tra Italia e Slovenia.

Non c’è ragione per salire su questo piccolo treno locale che mi porterà a Ljubljana, e poi avanti, fino a Kranj con un altro treno simile.

Non c’è ragione per trascorrere, tra andare e tornare, cinque o sei ore in un vagone invece di fare cose più divertenti, andare al mare, curare il giardino, svagarsi con una bella passeggiata.

Non c’è ragione per andare a vedere una piccola mostra di un piccolo gruppo in un piccola cittadina della Gorenjska (Alta Carniola).

Non c’è proprio nessuna ragione. E poi, che sarà mai: una ventina di lavori, nulla di trascendentale, hanno iniziato da poco, e poco avranno da offrire in quanto a tecnica e composizione.

Niente nomi altisonanti, niente concorsi e premi da vincere, niente esposizioni a tema, niente aree commerciali, niente classi, niente ospiti dall’estero, niente di tutto ciò che, in misura variabile, accompagna esposizioni / mostre / festival / meeting / show, ed è corollario sfarzoso se non addirittura preminente rispetto alle opere esposte.

No, non c’è assolutamente ragione per andare, e allora è giusto che io vada, perché tutto si potrà dire di me, ma non che sono io sia una persona ragionevole.

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Italia Invita – Parma 2013

Quattroequarantasette, partenza all’alba, destinazione: Parma.
Ci sono arrivata (ovviamente in ritardo come da trenitalica tradizione) dopo 5 ore trascorse su un regionale veloce (veloce per modo di dire…), più una Freccia Bianca (accogliente come una sala d’aspetto dell’INPS) e un regionale veloce (anche questo veloce con la fantasia), per finire con il bus navetta che si è fatto desiderare assai (frequenza delle corse: una all’ora).Però sono arrivata, sana e salva, e soprattutto impaziente di osservare i lavori esposti a Italia Invita 2013 (e non solo per quello, ma ve lo dico dopo…).

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Oh no, no otra vez!

So ya sabe lo que estás pensando, se puede esperar otra insistencia que muestra la forma hermosa Praga y que canta todas las comodidades, los sentimientos, las emociones que te hace sentir.

pero sin. En este punto, ahora creo que he dicho suficiente (ver qui, qui, qui, qui, y también qui), así que no sabría qué hacer más para dejar que toda la visita si no descuelga en peso y se toma allí. Así que esta vez lo haré (pdicho er) para ilustrar aspectos de la Prague Patchwork Meeting 2013.

Per inciso, quest’anno ho percorso un tragitto diverso. Prima di recarmi a Praga ho fatto un giretto nella Boemia meridionale, e neanche sto a dirvi quant’è stata interessante quella escursione, perché mi ci vorrebbero almeno un paio di post. Qualche immagine la potrete trovare in futuro sul sito my3place.wordpress.com e già ora nelle topinke di questo blog.
Giusto per darvi un’idea, ecco qua sotto un mosaico dell’originalissima stazione ferroviaria di České Budějovice, edificio rimasto quasi identico a quando è stata inaugurato nel 1908 (i treni no per fortuna). La fotografia è stata scattata il giorno della partenza per Praga. Il mosaico è molto più recente e vi sono rappresentati i luoghi più interessanti dalla città vecchia.

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Quilting Day – Seconda parte

Puntata precedente: QUILTING DAY – PRIMA PARTE

Castelfranco Veneto, stazione ferroviaria.

Insiste a piovere.

Piove sui tetti e sui muri
piove sul lungo viale
piove sugli alberi oscuri
con ritmo triste e uguale

Alt, questa non è farina del mio sacco, è un pezzetto di una poesia di Ada Negri.

Comunque piove lo stesso.

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