Ecco qua l’ennesima dimostrazione che la madre dei cretini è sempre incinta, ma adesso sappiamo che è anche poliglotta.
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Topinke 3
Guardate qua cosa ti combina la Boemia: una mattina fine marzo con la neve, ma che neve, quella che cade piano piano, come dentro a una boccia di vetro, o in un vecchio film.
Se poi ci mettete sopra anche una prima colazione ipercalorica, un paio di calzettoni di lana, e un silenzio che hai voglia a trovarlo, è un’offerta speciale che sarebbe un delitto rifiutare.
Topinke 2
Ecco qua un’altra fotografia scattata nel Museo della Cioccolata e del Marzapane di Tábor.
Si tratta di uno scorcio della Piazza di Tábor, con i suoi antichi edifici in stile rinascimentale e la statua di Jan Zizka, il tutto fedelmente riprodotto col marzapane. Certo è che ce ne vuole di calma olimpica per mettersi a realizzare questi lavori pazzeschi, tant’è che avrei la tentazione di ribattezzare questo borgo medievale col nome di “Távor” .
Topinke 1
Portate pazienza.
Ho più di un centinaio di fotografie in formato RAW da editare e convertire in JPG. Poi bisogna inserirle in Flickr e nella libreria di immagini del blog (in quest’ultimo una alla volta). Si deve fare quindi una dolorosa selezione (cercando di non far torto a nessuno…) e anche lambiccarsi il cervello per buttare giù un testo passabile. Solamente allora potrò finalmente comporre e pubblicare il post sulla mostra patchwork di Praga.
Intanto, giusto per stuzzicarvi l’appetito, inserirò ogni tanto nel blog qualche immagine carina, a spot.
Nel frattempo vi prego di avere un po’ di pazienza, per esempio come quella che è servita per comporre questa bella composizione floreale… di cioccolata e marzapane.
L’appuntamento
Ci siamo, beh insomma, quasi.
Aprile arriverà, e porterà la primavera, sole e calore, luce e colore, profumo e sapore, tutti gli ingredienti per una stagione meravigliosa della quale il 7° Prague Patchwork Meeting è la perfetta ciliegina sulla torta.
Intanto prendete nota, segnatevi sul calendario le date del 5, 6 e 7 avril, i giorni di apertura della mostra. Fatto? Bene.
Eh già, perché nei siti web e sulle riviste italiane non troverete molte notizie su questa splendida manifestazione, lacuna inspiegabile dato che il livello dei lavori esposti è ragguardevole, e che il tutto si svolge in una località da sogno.
Chi segue questo blog ha già avuto modo di constatare quanta ammirazione abbia per Praga, e di come la trovi una cornice ideale per una esposizione patchwork. Per chi invece è appena arrivato, ecco i link alle manifestazioni precedenti, quella del 2011 e quella del 2012.
Dato che “un’immagine vale più di mille parole”, date un’occhiata a quei post, e poi cominciate a chiedervi come mai non avete ancora mai sentito parlare del Prague Patchwork Meeting.
Ma c’è di più, in altri due post, “Praga – Mode d'emploi” e “Perché c’è lei“, sono stati inserite alcune informazioni su Praga, tanto per solleticarvi ancora un po’ di più.
E io, che farò?
Praga on stage again!
È un bel problema.
Il dovere mi imporrebbe di fornirvi un resoconto dettagliato del Prague Patchwork Meeting 2012, ma è veramente dura descrivere tutte le impressioni che ne ho ricavato, sottolineare i lavori più interessanti, sempre col rischio di imporre i miei gusti, e conseguentemente, fare un torto a qualche artista.
Il piacere mi condurrebbe a parlarvi, ancora una volta, delle piacevolezze della Boemia, e di Praga in particolare, ma si potrebbe sospettare che io sia pagata dall’ente turistico ceco.
Perché c’è lei
Appena l’ho saputo ho infilato nel lettore CD il Concerto N°3 per violino e orchestra di Čajkovskij (quello del film “Il concerto”, per intenderci), e ho iniziato a scrivere questo post.
Perché proprio quelle note? Non per uno ma per tre motivi: l’origine, la difficoltà e il colore. Per chi sa un po’ di musica e di patchwork questi dovrebbero essere tre indizi interessanti.