Topinke 4

Ecco qua l’ennesima dimostrazione che la madre dei cretini è sempre incinta, ma adesso sappiamo che è anche poliglotta.

A Tábor, sul frontale di questa splendida casa in stile rinascimentale un… un… un… non conosco epiteti abbastanza caustici per definire un essere così insensibile, un avido bipede implume ha appiccicato un’orribile tettoia che farebbe schifo persino negli slums. E anche chi gliel’ha lasciata fare è un bell’articolo del campionario dei cretini.
Al rogo!

Topinke 3

Guardate qua cosa ti combina la Boemia: una mattina fine marzo con la neve, ma che neve, quella che cade piano piano, come dentro a una boccia di vetro, o in un vecchio film.

Se poi ci mettete sopra anche una prima colazione ipercalorica, un paio di calzettoni di lana, e un silenzio che hai voglia a trovarlo, è un’offerta speciale che sarebbe un delitto rifiutare.

Topinke 2

Ecco qua un’altra fotografia scattata nel Museo della Cioccolata e del Marzapane di Tábor.

Si tratta di uno scorcio della Piazza di Tábor, con i suoi antichi edifici in stile rinascimentale e la statua di Jan Zizka, il tutto fedelmente riprodotto col marzapane. Certo è che ce ne vuole di calma olimpica per mettersi a realizzare questi lavori pazzeschi, tant’è che avrei la tentazione di ribattezzare questo borgo medievale col nome di “Távor” .

campamento – Museo della Cioccolata e del Marzapane - Dettaglio
campamento – Immagine da Wikipedia

Topinke 1

Portate pazienza.

Ho più di un centinaio di fotografie in formato RAW da editare e convertire in JPG. Poi bisogna inserirle in Flickr e nella libreria di immagini del blog (in quest’ultimo una alla volta). Si deve fare quindi una dolorosa selezione (cercando di non far torto a nessuno…) e anche lambiccarsi il cervello per buttare giù un testo passabile. Solamente allora potrò finalmente comporre e pubblicare il post sulla mostra patchwork di Praga.

Intanto, giusto per stuzzicarvi l’appetito, inserirò ogni tanto nel blog qualche immagine carina, a spot.

Nel frattempo vi prego di avere un po’ di pazienza, per esempio come quella che è servita per comporre questa bella composizione floreale… di cioccolata e marzapane.

L’appuntamento

Ci siamo, beh insomma, quasi.

Aprile arriverà, e porterà la primavera, sole e calore, luce e colore, profumo e sapore, tutti gli ingredienti per una stagione meravigliosa della quale il 7° Prague Patchwork Meeting è la perfetta ciliegina sulla torta.
Intanto prendete nota, segnatevi sul calendario le date del 5, 6 e 7 aprile, i giorni di apertura della mostra. Fatto? Bene.
Eh già, perché nei siti web e sulle riviste italiane non troverete molte notizie su questa splendida manifestazione, lacuna inspiegabile dato che il livello dei lavori esposti è ragguardevole, e che il tutto si svolge in una località da sogno.
Chi segue questo blog ha già avuto modo di constatare quanta ammirazione abbia per Praga, e di come la trovi una cornice ideale per una esposizione patchwork. Per chi invece è appena arrivato, ecco i link alle manifestazioni precedenti, quella del 2011 e quella del 2012.

Dato che “un’immagine vale più di mille parole”, date un’occhiata a quei post, e poi cominciate a chiedervi come mai non avete ancora mai sentito parlare del Prague Patchwork Meeting.

Ma c’è di più, in altri due post, “Praga – Istruzioni per l’uso” e “Perché c’è lei“, sono stati inserite alcune informazioni su Praga, tanto per solleticarvi ancora un po’ di più.

E io, che farò?

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Praga on stage again!

È un bel problema.

Il dovere mi imporrebbe di fornirvi un resoconto dettagliato del Prague Patchwork Meeting 2012, ma è veramente dura descrivere tutte le impressioni che ne ho ricavato, sottolineare i lavori più interessanti, sempre col rischio di imporre i miei gusti, e conseguentemente, fare un torto a qualche artista.

Il piacere mi condurrebbe a parlarvi, ancora una volta, delle piacevolezze della Boemia, e di Praga in particolare, ma si potrebbe sospettare che io sia pagata dall’ente turistico ceco.

Il fatto è che Praga e la sua mostra patchwork sono pressoché complementari, l’una rinforza il piacere dell’altra, ed entrambe valgono una visita approfondita e attenta.

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Perché c’è lei

Appena l’ho saputo ho infilato nel lettore CD il Concerto N°3 per violino e orchestra di Čajkovskij (quello del film “Il concerto”, per intenderci), e ho iniziato a scrivere questo post.

Perché proprio quelle note? Non per uno ma per tre motivi: l’origine, la difficoltà e il colore. Per chi sa un po’ di musica e di patchwork questi dovrebbero essere tre indizi interessanti.

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