Mistero

PPM2014

È un bel mistero. Anzi, più di uno.

Cominciamo dal più famoso: Praga.

Quienes somos, como turista estándar ovviamente, se sienten atraídos por el encanto de los antiguos misterios Praga, alquimistas rodolfina, el Golem del rabino Loew, el último sacrificio de San Juan Nepomuceno, el gueto judío con el cementerio colindante, el mito de Franz Kafka, los tres jóvenes esposas de Rott casa, Bruncvik del caballero y su león, y más.

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De hecho, el misterio es la forma en que se han arraigado tan firmemente estas leyendas, ciertamente no es tan famoso como el de Libuse y su marido Premysl, pero sin duda más rentable.
Así que hacemos un poco’ luz.

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Quilt Fest – Salzburg 2013

C’è un fil rouge che percorre in lungo e in largo questo articolo, un filo che, contrariamente a quello di Arianna, non conduce a un’uscita sicura, anzi, nelle mie intenzioni dovrebbe indurre in tentazione, quella di smarrirsi in un labirinto di forme e colori per riuscire a sollevare lo spirito dalle logore geometrie quotidiane.

Questo è un filo a due capi; il primo dice: “piccolo è bello”; il secondo gli fa eco: “piccolo e bello”.

Infiniti sono i casi in cui avrete udito una delle due espressioni, ma vi posso assicurare che in occasione di questa escursione in terra d’Austria è stato possibile sposarle felicemente.

Andiamo con ordine (sparso).

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YouTube, start

fotoCon una vecchia camcorder comprata su ebay e un software di editazione video (sempre vecchio e sempre da ebay) abbiamo faticosamente realizzato il nostro primo filmatino e l’abbiamo inserito su youtube. Anche se non è il massimo, si tratta pur sempre di un primo passo per cercare di offrire qualcosa di interessante sul blog. C’è ancora molto da imparare, da provare e da studiare; speriamo di far meglio in futuro.

 

Non c’è ragione

kranjNon c’è ragione per essere qui, alle sette di mattina di un sabato assolato, in questa piccola stazione ferroviaria della Slovenia.

Non c’è ragione per alzarsi presto, prendere la macchina e guidare fin qua perché non esistono collegamenti ferroviari tra Italia e Slovenia.

Non c’è ragione per salire su questo piccolo treno locale che mi porterà a Ljubljana, e poi avanti, fino a Kranj con un altro treno simile.

Non c’è ragione per trascorrere, tra andare e tornare, cinque o sei ore in un vagone invece di fare cose più divertenti, andare al mare, curare il giardino, svagarsi con una bella passeggiata.

Non c’è ragione per andare a vedere una piccola mostra di un piccolo gruppo in un piccola cittadina della Gorenjska (Alta Carniola).

Non c’è proprio nessuna ragione. E poi, che sarà mai: una ventina di lavori, nulla di trascendentale, hanno iniziato da poco, e poco avranno da offrire in quanto a tecnica e composizione.

Niente nomi altisonanti, niente concorsi e premi da vincere, niente esposizioni a tema, niente aree commerciali, niente classi, niente ospiti dall’estero, niente di tutto ciò che, in misura variabile, accompagna esposizioni / mostre / festival / meeting / show, ed è corollario sfarzoso se non addirittura preminente rispetto alle opere esposte.

No, non c’è assolutamente ragione per andare, e allora è giusto che io vada, perché tutto si potrà dire di me, ma non che sono io sia una persona ragionevole.

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Oh no, no otra vez!

So ya sabe lo que estás pensando, se puede esperar otra insistencia que muestra la forma hermosa Praga y que canta todas las comodidades, los sentimientos, las emociones que te hace sentir.

pero sin. En este punto, ahora creo que he dicho suficiente (ver qui, qui, qui, qui, y también qui), así que no sabría qué hacer más para dejar que toda la visita si no descuelga en peso y se toma allí. Así que esta vez lo haré (pdicho er) para ilustrar aspectos de la Prague Patchwork Meeting 2013.

Per inciso, quest’anno ho percorso un tragitto diverso. Prima di recarmi a Praga ho fatto un giretto nella Boemia meridionale, e neanche sto a dirvi quant’è stata interessante quella escursione, perché mi ci vorrebbero almeno un paio di post. Qualche immagine la potrete trovare in futuro sul sito my3place.wordpress.com e già ora nelle topinke di questo blog.
Giusto per darvi un’idea, ecco qua sotto un mosaico dell’originalissima stazione ferroviaria di České Budějovice, edificio rimasto quasi identico a quando è stata inaugurato nel 1908 (i treni no per fortuna). La fotografia è stata scattata il giorno della partenza per Praga. Il mosaico è molto più recente e vi sono rappresentati i luoghi più interessanti dalla città vecchia.

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Topinke 5

Lo so cosa sembra, ma la prospettiva inganna.

Da “En Dwau María”, di un locale caratteristico Krumlov Checa, la sopa para servir como. Las especialidades de la casa son la sopa con ajo (česnečka), faisán (Bazant) e, para los vegetarianos. una receta medieval, gachas de trigo sarraceno con miel, pasa, almendras y canela (gachas de trigo sarraceno con miel, pasas, almendras y canela).

A proposito, Me imagino que en este momento Habrá quienes usted se está preguntando qué demonios significa “TOPINKE”. mi’ simplemente dicho: la topinke constituye la primera realización práctica en el mundo de movimiento perpetuo.

El lugar donde se puede ver, o incluso participar en este procedimiento es la verdadera fábrica de cerveza en Praga. Lo que se hace en la fábrica de cerveza? La respuesta es sencilla: usted bebe una cerveza (formato estándar 1/2 litro). Al poco tiempo’ la necesidad de poner algo en los dientes, diciamo che non è fame, ma semplicemente voglia di qualcosa di buono, e allora si ordinano un paio di topinke. Arrivano dei crostini di pane abbrustoliti nel burro, caldi, guarniti con formaggio fuso, oppure carne affumicata, o anche prosciutto (Praga ovviamente), uova, funghi, patè, dipende dal locale, in quanto le topinke sono diverse in ogni birreria, ma hanno tutte una cosa in comune: sono piccanti, così, dopo averle mangiate, vi viene nuovamente sete, e si beve un’altra birra, la quale fa venir voglia di un paio di topinke, e siamo daccapo. Il processo è destinato a non avere termine, e si conclude solamente con lo svenimento dello sperimentatore.