Già lo sapete che per la stesura dei testi vengo aiutata dal mio sherpa / agenzia turistica / webmaster / fotografo / ecc. , e se volete saperne di più vi rimando al post “Apocalisse (o dell’uomo invisibile)” sempre presente in questo blog. Quel che forse non sapete è che si diletta a scrivere, sia prosa che poesia, e che manifesta questa vena letteraria sul suo blog www.ultimelune.it. Come all’artista tessile viene voglia di dare una forma concreta e permanente a una sua fantasia artistica, così lui, ogni tanto, trova il coraggio di riportare anche su carta (o su Kindle) ciò che fino a quel momento faceva unicamente parte del vasto oceano di byte denominato internet. Ancora una volta si tratta di una raccolta di racconti, però meno malinconici del solito, o almeno non tutti. Dato che non sussistono speranze di trovare una casa editrice disposta a mandare in stampa i testi di un emerito sconosciuto, come per i libri precedenti ha preso la via dell’autopubblicazione, ancora una volta sulla piattaforma Amazon, e questo è il collegamento alla pagina relativa, altrimenti noto come link.
Proprio vero, qui non ci si fa mancare proprio nulla. Come già dovreste sapere, per la stesura dei testi mi avvalgo della collaborazione di Stelio, il quale si occupa anche di molti altri aspetti pratici, comprese le famose varie ed eventuali. Nel post “Apocalisse (o dell’uomo invisibile)” lui si rivela in parte, a modo suo s’intende.Continua a leggere →
Ecco qua, dopo una serie di 365 stringatissime gianografie, dopo nove racconti più una fiaba, il mio sherpa/guidaturistica/webmaster/fotografo/tuttofare arriva col suo primo romanzo, scritto in collaborazione con Nadia Mogni, narratrice di grande talento.
Dal sito di ARTEMORBIDA, ecco il collegamento alla pagina web riguardante questa importante esposizione, sperando che nel 2022 ci saremo lasciate alle spalle questo calvario.
Di andare in giro per mostre ancora non se ne parla, almeno fino alla primavera, perciò questo blog è un po’ in sofferenza di contenuti. Un giocatore di poker direbbe che “il piatto piange”. Allora, giusto per tenervi compagnia, avrei pensato di ospitare qualche articolo di altri siti web, e vediamo come va.Continua a leggere →
Non so voi, ma io sono abbastanza allarmata dalla constatazione che la pandemia di Coronavirus non ha nessuna intenzione di lasciarci in pace. Già The Festival of Quilts di Birmingham è saltato, come pure il Patchwork Sitges in Catalogna, il Carrefour Européen du Patchwork in Alsazia, il Prague Patchwork Meeting in Boemia, e chissà quante altre esposizioni che ancora non conosco. Ci sarebbe in ottobre il Quilt Fest austriaco, ma, come suggerisce il titolo del post, non me la sento di rischiare. A quanto pare c’è chi invece non considera pericoloso organizzare eventi di forte richiamo, anche se tali manifestazioni si svolgono al chiuso, con quel che potrebbe conseguirne. A tal riguardo vi rimando qui sotto a un articolo presente nel blogultimelune.it , dove vengono mosse alcune alcune osservazioni che dovrebbero far riflettere.
Il programma di questa primavera era allettante. Iniziava con un viaggio in Catalogna, per la sedicesima edizione del Festival Internazionale del Patchwork, a Sitges, un bellissimo angolo di mondo vicino a Barcelona. Poi la mia agenzia di viaggi mi avrebbe scarrozzata fino in Andalusia, a Granada, per ammirare l’Alhambra e gustare le prelibatezze locali. A seguire ci sarebbero state Madrid, arte e storia a bizzeffe, e la suggestiva Toledo. Da lì poi via verso Vienna per alcune gallerie interessanti che sempre mi era ripromessa di visitare. Dulcis in fundo, mi aspettava la Boemia, per il Prague Patchwork Meeting, dove finalmente sarebbe stata esposta una mia opera. In programma, a fine aprile, mi attendeva anche una scappata a Beaujolais, per la Biennale di Arte Tessile, con bellissimi quilt realizzati da artiste provenienti da tutto il mondo, e tra queste c’era anche una delle mie preferite, ossia Irina Voronina.
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