L’estate sta finendo

E un anno se ne va.
Piano piano, ma se ne va.
Amo l’estate? Non saprei. Tutta questa frenesia di organizzare, viaggiare, abbronzare e zanzare tende a stressarmi. E pensate che nemmeno capita a me!
Del resto l’autunno è deprimente, malinconico, sa di occasioni mancate e merce scaduta, di ore solari senza sole, di ritorno al passato.
Ah, ma l’inverno è tutta un’altra cosa, specialmente se si ha la fortuna di caricare la caldaia, di spremere ogni lampadina possibile, di mantenere l’equilibrio nonostante vento e ghiaccio. Come non detestarlo?
Poi finalmente arriva la primavera, sempre in ritardo, sempre a tradimento, sempre di fretta, sempre come se fosse passata ma non ci avesse trovate in casa. Che fregatura!
Però l’estate sta finendo, e tutto sommato non posso dire che mi abbia trattato male. Allora, dopo  un intero anno di aspirazioni artistiche e alchimie tessili, mi sono concessa questo divertissement.
Un’estate al mare.
Stile balneare.
Estate

Un’estate al mare

 

Attendere prego…

Nell’attesa consolatevi (o preoccupatevi) con questo particolarissimo quilt.
Il messaggio è chiaro: l’orologio del tempo non si ferma mai, perciò, per quanto possibile, cogliete l’attimo.
Per inciso, quest’opera è abbastanza in sintonia con il tema del mio ultimo viaggio, ovvero “una Pasqua da in-cubo”, ma per il momento non voglio svelare altro.

Bednárová Marcela - Metamorphosis

Finché c’è musica c’è speranza

Domani festa grande in paese. È previsto l’arrivo di più di una ventina di bande musicali per il 40º Incontro annuale delle orchestre a fiati dell’Istria. Non ci sono concorsi, classifiche o premi, solamente un’occasione di incontro di musicisti provenienti dalla Slovenia, dalla Croazia e ovviamente dall’Italia (una, la banda Breg). Oltre all’esibizione singola di ogni banda saranno inevitabili delle jam session quanto mai improvvisate, ma condite da un entusiasmo difficilmente riscontrabile in altre manifestazioni. Immaginatevi poi lo spettacolo dei pezzi che suoneranno tutte la bande assieme, circa seicentocinquanta elementi, senza contare l’effetto delle libagioni.
Io che sono, mio malgrado o a mio danno, un’entusiasta, ho pensato di preparare qualche oggettino simpatico a tema musicale. Avevo dei campioni di tappezzeria, qualche pezza avanzata di cotone americano, degli accessori recuperati qua e là a Praga, a Sitges, a Venezia , e un’ideuzza che mi frullava per la testa già da qualche mese.

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Estate, tempo di gelati, e di gelatina

Quando mi è stato proposto questo corso il mio pensiero è stato: che c’entra la gelatina col patchwork? E appunto per questo motivo mi sono iscritta immediatamente, perché l’idea della contaminazione tra materiali, tecniche e stili, anche distanti fra loro, mi ha sempre attirato. Non sapevo cos’è la gelatina, come si usa, quali sono gli effetti e le possibilità, e perciò la sorpresa era assicurata.

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Quella sporca dozzina

Tra un quilt e l’altro mi sono divertita a realizzare una serie di borse seguendo i dettami del patchwork, cioè recuperando vecchi indumenti smessi, avanzi dei campionari e i ritagli dei ritagli, compresi i bottoni e più di qualche cerniera lampo.
Ecco qua la mia collezione Estate-Carnevale 2013 composta da 12 articoli del modello BaliGo.
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