Oggi, 14 maggio, festa della mamma. Cosa c’entra, mi chiederete voi. Eh, ora ve lo spiego. Dopo aver pubblicato il post su Sitges abbiamo iniziato a riscontrare dei problemi sul computer, il che ci ha impedito di procedere speditamente col processo di sviluppo delle fotografie e la successiva redazione dell’articolo. Oggi il mio fotografo / webmaster / redattore / sherpa / ecc. nonché valente informatico mi ha confermato che è saltata la scheda madre, appunto, perciò l’articolo dovrà attendere fino al reperimento di un ricambio che sarà difficilissimo da trovare data l’età del computer (6 anni sono un’eternità in questo ambito), e la sua installazione, sperando che non serva metterci mano per altre cose. Portate pazienza.
… ma forse c’è una possibilità che io accetti i rischi del viaggio e che riesca a scappare da questa maledetta prigione cinese che m’ha tenuta lontana dal patchwork per ben diciotto mesi. Intanto scaldiamo i motori, ovvero togliamo le ragnatele dai trolley, dalle attrezzature fotografiche e dalle mappe. Se son rose, fioriranno, e a questo punto m’andrebbero bene anche le spine.
Vi devo una spiegazione, ossia come mai inserisco solo ora un breve report sul Quilt Fest 2019 della Patchwork Gilde Austria. Se siete curiose di saperlo vi dovrete sorbire un piccolo riassunto infarcito di aspetti informatici. A fine anno siamo stati costretti a sostituire il personal computer col quale viene gestito questo blog. Non che la macchina si fosse guastata, ma purtroppo andava aggiornato il sistema operativo, in quanto per quello installato non sarebbero più stati forniti aggiornamenti di sicurezza, quelli che in gergo vengono chiamate “Patch”. Come sempre succede, il nuovo sistema operativo richiedeva più risorse di quello precedente, e il nostro computer, già abbastanza sollecitato, non ce la poteva fare. Quindi, nell’ordine, esecuzione del backup di tutti i dati, acquisto del nuovo computer, installazione di nuovi programmi di editazione (perché quelli vecchi erano, ovviamente, non compatibili), e infine apprendimento dei nuovi software (resto sempre dell’idea che i programmatori non facciano altro che spostare tutti i comandi apposta). Al termine di quel tormentato percorso riuscimmo finalmente a pubblicare il post sul Carrefour Européen du Patchwork, e, dopo una meritata pausa (era stato un lavoro abbastanza lungo), si sarebbe potuti passare al Quilt Fest austriaco. Sottolineo “si sarebbe”, perché il “nuovo” computer pensò bene di guastarsi, e non una robetta da poco. In buona sostanza era saltato il disco fisso, in maniera irreversibile e irrecuperabile.
Per fortuna il mio webmaster-sherpa-guida turistica-pusher era stato previdente, e i dati erano stati salvati in una copia di riserva. In ogni caso, dopo la riparazione, si resero necessarie l’installazione e la configurazione di tutti i software, e vi confesso che per un po’ ne ho avuto abbastanza del computer. La sensazione di aver mancato ai miei doveri mi impone però di offrirvi un breve resoconto di quanto mi è capitato di ammirare in Carinzia. Sapete come si dice: meglio tardi che mai. Continua a leggere →
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