Di andare in giro per mostre ancora non se ne parla, almeno fino alla primavera, perciò questo blog è un po’ in sofferenza di contenuti. Un giocatore di poker direbbe che “il piatto piange”. Allora, giusto per tenervi compagnia, avrei pensato di ospitare qualche articolo di altri siti web, e vediamo come va.Continua a leggere →
Mozióne s. f. [dal lat. motio -onis, der. di movēre «muovere», part. pass. motus; il sign. 2 ricalca l’ingl. motion].
Nel post precedente vi ho raccontato che ero totalmente immersa nel bianco mare del trapunto fiorentino, quando i colori del foliage autunnale hanno bussato alla mia finestra e mi hanno fatto ricordare che esiste un mondo di colori, anzi mi hanno ammonito sul fatto che mi stavo perdendo quell’effimero spettacolo. Mi è bastata un’occhiata per farmi tornare la voglia di dipingere con la stoffa, e così ho realizzato quella coperta per la mia macchina da cucire. Nella breve carrellata di immagini che segue troverete la prova di come possa essere spettacolare l’autunno, almeno quello che mi è capitato in sorte, e com’era impossibile anche solo pensare di resistergli. Continua a leggere →
Un anno è passato, anzi anche di più, da quando ho fatto un viaggio per andare a visitare una mostra, in ottobre, ad Althofen, poi più niente. Avevo in programma Sitges, Praga, Birmingham, Karlsruhe, Tolosa, Val d’Argent, invece la peste cinese ha distrutto programmi, iniziative, e vite. Va da sé che anche l’umore ne risente, e di conseguenza vanno a soffrirne anche l’estro e l’energia. Così, giusto per non perdere la mano, ho deciso di perdere del tempo con un lungo lavoro di trapunto fiorentino, anche se poi ci pensa la rizoartrosi a teneremi a freno quando esagero. Da un po’, insomma, lavoro solo sul bianco, su tante tonalità di bianco, panna, avorio, antico, magnolia, eccetera, e a un certo punto ho sentito nostalgia di altri colori, anche perché sono circondata da un foliage autunnale molto appariscente.Continua a leggere →
Non so voi, ma io sono abbastanza allarmata dalla constatazione che la pandemia di Coronavirus non ha nessuna intenzione di lasciarci in pace. Già The Festival of Quilts di Birmingham è saltato, come pure il Patchwork Sitges in Catalogna, il Carrefour Européen du Patchwork in Alsazia, il Prague Patchwork Meeting in Boemia, e chissà quante altre esposizioni che ancora non conosco. Ci sarebbe in ottobre il Quilt Fest austriaco, ma, come suggerisce il titolo del post, non me la sento di rischiare. A quanto pare c’è chi invece non considera pericoloso organizzare eventi di forte richiamo, anche se tali manifestazioni si svolgono al chiuso, con quel che potrebbe conseguirne. A tal riguardo vi rimando qui sotto a un articolo presente nel blogultimelune.it , dove vengono mosse alcune alcune osservazioni che dovrebbero far riflettere.
Tempo fa mi capitò di sfogliare una rivista dove veniva presentato il progetto per realizzare una farfalla di stoffa come se fosse un origami.
L’articolo era interessante, peccato che, come spesso capita, le istruzioni fossero tutt’altro che dettagliate, e anzi dovetti faticare non poco per venirne a capo, poiché oltre alla descrizione assolutamente non esaustiva, nelle fotografie di corredo all’articolo era saltato un passaggio fondamentale.
Solamente andando a pescare qua e là su internet riuscii a colmare quella lacuna.
Ora che mostre niet, concorsi niet, viaggi niet, non mi resta altro da fare che giocare un po’ con la stoffa, e avrei pensato di realizzare dei cotillon da regalare alle amiche. Continua a leggere →
Conoscete il Tissage Danese? Ecco una piccola galleria di immagini presente sul blog www.ultimelune.it . Si tratta di una tecnica che utilizza delle perline colorate per comporre delle forme bidimensionali e tridimensionali. Anche in questo caso, oltre al gusto e alla fantasia, è necessaria una buona dose di pazienza. L’importante è non perdere il filo.
Il programma di questa primavera era allettante. Iniziava con un viaggio in Catalogna, per la sedicesima edizione del Festival Internazionale del Patchwork, a Sitges, un bellissimo angolo di mondo vicino a Barcelona. Poi la mia agenzia di viaggi mi avrebbe scarrozzata fino in Andalusia, a Granada, per ammirare l’Alhambra e gustare le prelibatezze locali. A seguire ci sarebbero state Madrid, arte e storia a bizzeffe, e la suggestiva Toledo. Da lì poi via verso Vienna per alcune gallerie interessanti che sempre mi era ripromessa di visitare. Dulcis in fundo, mi aspettava la Boemia, per il Prague Patchwork Meeting, dove finalmente sarebbe stata esposta una mia opera. In programma, a fine aprile, mi attendeva anche una scappata a Beaujolais, per la Biennale di Arte Tessile, con bellissimi quilt realizzati da artiste provenienti da tutto il mondo, e tra queste c’era anche una delle mie preferite, ossia Irina Voronina.
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