Tutto sembrava complottare contro di me: accidenti, raffreddori, impegni imprevisti e inderogabili si accavallavano pur di impedirmi di visitare la mostra organizzata da Patchworkidea di Treviso.
Il destino però con conosce la mia ostinazione, così, proprio l’ultimo giorno della mostra, ho preso un treno al volo e sono scappata a Treviso.
Ne valeva la pena.
Primo: parecchia gente attorno a me, segnale indiscutibile del successo della mostra. Questo è bene in quanto si spera sempre che su cento visitatrici almeno una venga colpita dalla pazza idea di provare cimentarsi con pezze, ago e filo.
Secondo: aria di novità. Pur senza lanciarsi in ardite sperimentazioni, i lavori presenti si distaccano, per varietà e per disegno, da quelli delle esposizioni precedenti. Anche questo è bene, indica un’evoluzione, sempre auspicabile, sempre incoraggiante.
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female creativity – Muggia 2011
Muggia (Muja per tutti gli amanti dei toponimi originari) è una caratteristica cittadina istriana in provincia di Trieste e, quasi per fare un dispetto verso l’austerità mitteleuropea del capoluogo, i suoi abitanti, i mujesani, si sono sempre distinti per vivacità e allegria.
Immagine da www.grandihotel.it
Questa “voglia di fare” (che è poi voglia di vivere) ha da sempre trovato la strada per manifestarsi, in occasioni speciali, come per esempio la tradizionale sfilata di carri carnevaleschi, o anche in tutta una serie di attività che non sarebbe onesto definire “minori”.
Colori della natura – Spinea 2011
Do You Speak English?
Welcome in England!
Eccomi qua, sana e salva.
Sono capitata in Inghilterra giusto nei giorni degli scontri, e proprio a Londra e a Birmingham mannaggia. C’era chi dall’Italia mi inviava degli SMS interrogativi e vagamente preoccupati; mi immaginava già nel bel mezzo degli scontri, presa tra due fuochi, ovvero tra la polizia e i teppisti, in cerca di una via di scampo tra i cristalli infranti delle vetrine saccheggiate e le fiamme delle automobili incendiate.
Un po’ mi è dispiaciuto deluderli.
A Londra, una metropoli formicolante di 20 milioni di abitanti, gli scontri a Totthenam e a Brixton non giustificavano i titoli allarmistici dei media italiani (es. Tutta Londra in fiamme); in proporzione era come se in un condominio di 40 appartamenti un marito si fosse messo litigare con la moglie.
A Birmingham poi, a parte i soliti poliziotti in giallo che bighellonavano non sapendo che pesci prendere, una volta sola ho avuto la possibilità di vedere 2 (due) tipi in tenuta antisommossa che interdivano preventivamente l’accesso al centro del Bullring.
In ogni caso, quest’anno, per impedirmi di vedere il Quilt Show di Birmingham non sarebbero bastati neanche i carri armati, e poi capirete il perché.
Eccomi qua
Era ora!
Ho inserito le immagini dei miei lavori (non tutti) in Flickr.
Se vi va di guardarle, questi sono i link (basta solamente cliccare sul titolo).
Lavori vari – http://www.flickr.com/photos/lastoffagiusta/sets/72157626675474582/
Cassapanche – http://www.flickr.com/photos/lastoffagiusta/sets/72157626675079930/
Alcune mie mostre – http://www.flickr.com/photos/lastoffagiusta/sets/72157626675252064/
Mesi – http://www.flickr.com/photos/lastoffagiusta/sets/72157626674840694/
Queste sono le fotografie scattate con la macchina digitale. Spero, tra un pò, di inserire anche quelle più vecchie, ancora su pellicola.
Primavera di Praga
Qualcosa è cambiato.
Lo si avverte subito, appena arrivati: finalmente sono disponibili le spille di Prague Patchwork. Ne compro immediatamente una, andrà a far compagnia alle altre, tutte quelle che ho appuntato sulla mia borsetta, piccole medaglie che mi concedo per la mia perseveranza.
Sarà forse per l’aspettativa, sarà per l’eccitazione del momento, o magari per il solo fatto di trovarmi così lontana da casa e così vicina a tante persone che condividono la mia stessa passione, ma il mio animo è impaziente, irrequieto, come se fosse la prima esposizione che mi capita di visitare. Finalmente si entra…
Abilmente Primavera – Vicenza 2011
In ogni cosa, c’è sempre una prima volta.
Non so voi, ma per me visitare una mostra non significa mai unicamente osservare, bensì anche imparare, rubare con gli occhi, confrontare, ma soprattutto caricarmi, ritrovare la voglia di emulare, di sperimentare, sententomi partecipe di un’evoluzione artistica condivisa.